Cronache
Libia. Amsi e UMEM denunciano il mercato nero dei trapianti di organi dai bambini minorenni ed orfani
Non accenna a migliorare la situazione in Libia. Nelle ultime 24 ore sono stati estratti dalle macerie circa trecento cadaveri, per la gran parte sepolti nelle fosse comuni ed è molto difficile riconoscerli. Ma negli ultimi giorni un nuovo fenomeno coinvolge la zona: “Si sta registrando la nascita del mercato nero dei trapianti – denuncia spiega Foad Aodi, presidente dell’Associazione medici di origine straniera in Italia, dell’Unione medica euro mediterranea, membro commissione Salute globale Fnomceo e prof. a contratto all'Università Tor vergata –. Il fenomeno coinvolge particolarmente i bambini e ci sono diverse organizzazioni di stampo mafioso implicate nel traffico illegale”. Secondo Aodi, alcuni cadaveri presentavano delle ferite nella regione renale e agli occhi, non riconducibili alle conseguenze dell’alluvione. “I familiari hanno denunciato gli episodi, facendo presente che i figli presentavano ferite inedite – prosegue Aodi –: si osservavano tagli orizzontali nella zona dei reni. A ora sono una cinquantina i casi di prelevamento degli organi dai cadaveri”.
Ma sono 100mila i bambini a rischio: “Molti sono soli perché hanno perso tutti i familiari e sono a rischio. Attualmente le organizzazioni criminali si avvantaggiano del clima di caos presente a Derma. I medici si stanno impegnando a denunciare il fenomeno ogni volta intravedono dei tagli recenti sui corpi, ma la situazione è difficile e si sta facendo ancora troppo poco per arginare il fenomeno”. Proprio per tutelare questi bambini Foad Aodi lancia un appello affinché si accelerino i soccorsi: “Questo è necessario anche per combattere le malattie infettive, il colera e le quelle causate dalle zanzare”.
“Secondo i nostri medici locali in Libia la situazione è molto pericolosa, gli aiuti sono pochi e partiti in ritardo e coordinati molto male per colpa delle divisioni politiche. Sono arrivati 70 aerei, da 24 paesi e 8 navi ma servono medici specialisti (area emergenza ,ortopedici ,ginecologi ,pediatri ,psicologi) ,infermieri ,strumenti chirurgici ,sangue e ospedali mobili ,inoltre bisogna assolutamente accelerare la sepoltura dei cadaveri dopo le identificazioni. Nei primi 2 giorni sono stati sepolti numerosi in fosse comune o in tombe fai da te per nascondere i numeri reali della tragedia impedendo a tutti di entrare a Derna nei primi giorni. La nostra stima tra morti accertati, scomparsi, cadaveri sepolti ed intrappolati sotto le macerie, i morti superano i 25 mila in più di 50 mila sfollati”, conclude Foad Aodi.