Dopo
Milano e
Reggio Calabria anche il tribunale di Catania ha ritenuto "ingiustificate e arbitrarie le discriminazioni" operate nei confronti dei farmacisti di parafarmacie e dei relativi esercizi sulla mancata vendita dei farmaci di fascia C ed ha rimesso la questione alla Corte di Giustizia per la valutazione finale. Ad annunciare e diffondere il pronunciamento è stata oggi la Federazione nazionale delle parafarmacie.
"Questa pronuncia, insieme alle due precedenti, rappresenta un punto di svolta decisivo per le nostre sorti – ha dichiarato il presidente della Federazione, Giuseppe Scioscia - i giudici catanesi, tuttavia, fanno un ulteriore significativo balzo in avanti: hanno infatti qualificato la libertà di esercizio della nostra professione come un diritto fondamentale, ai sensi dell' articolo 15 della Carta dei diritti fondamentali dell' Unione europea".
I prossimi passi attesi dalla federazione nazionale delle parafarmacie riguardano l' esito dei precedenti quesiti al vaglio della corte Costituzionale e della Corte di Giustizia.
"Un grazie particolare - conclude il numero uno delle Parafarmacie - va agli avvocati Giovanni Fabio Licata e Giuseppe Spadaro che hanno seguito l'intero iter e al presidente siciliano della Federazione, Davide Gullotta, promotore dell' iniziativa".