Per rendere i sistemi sanitari più resilienti ed affrontare le sfide future bisogna che i sistemi sanitari aumentino l’implementazione dell’innovazione in settori chiave, inclusi finanziamenti, fornitura di servizi, forza lavoro, farmaci e tecnologia. È in quest’ottica, una partnership trasparente pubblico-privato può rappresentare un modello per lo sviluppo di nuovi servizi.
È quanto emerso in sintesi all’
International Healthcare System Resilience Summit a Dubai, dove figure apicali del mondo istituzionale mondiale ed industriale, inclusi alcuni ministri ed ex ministri della salute di diversi paesi si sono dati confrontati su come equipaggiare meglio i sistemi sanitari per resistere alle crisi future.
Il summit - convocato da AstraZeneca durante la Settimana della salute di Expo 2020 Dubai - che ha visto protagonista l'expertise italiana di
Agenas, Altems e
Policlinico Gemelli è stata l’occasione per condividere le opportunità che stanno cogliendo i Paesi per disegnare il futuro della Sanità, attraverso il know how di esperti di primo piano nell’ambito dell’innovazione e della governance dei sistemi sanitari.
L’Italia è tra i 7 paesi che hanno partecipato alla prima fase del progetto, contribuendo con una analisi condotta da Altems - Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica, che ha prodotto 24 raccomandazioni per il sistema Italia, condivise con le istituzioni coinvolte. Il Summit di Dubai ricorda una nota, “costituisce un importante momento di riflessione e scambio, che vuole fare delle proposte concrete su come potrà e dovrà essere la sanità dei prossimi anni. Gli sviluppi della partnership in Italia costituiranno un contributo tangibile alla realizzazione di questo percorso verso il futuro”.
Per il Direttore generale dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali
Domenico Mantoan “La Partnership per la Sostenibilità e Resilienza dei Sistemi Sanitari è un progetto di lungo periodo pienamente in linea con la mission dell’Agenzia, in quanto è tesa all’identificazione di soluzioni di nuovi modelli di cura, meccanismi di finanziamento innovativi e tecnologie rivoluzionarie per fornire una migliore assistenza”.
Mantoan ha ribadito il ruolo di Agenas rispetto all’implementazione della Missione salute del Pnrr e, in particolare, nella realizzazione delle reti di prossimità, delle strutture e dell’impiego della telemedicina per l’assistenza territoriale. “L’obiettivo è dare sia supporto al Ministero della salute che alle Regioni e alle singole aziende sanitarie nei diversi ambiti di implementazione quali, quello organizzativo, gestionale, economico, e di efficacia degli interventi. In questo contesto – ha sottolineato Mantovan – è prevista anche la collaborazione, in modo trasparente, con le aziende private del settore per costruire insieme la sanità di domani e la partnership pubblico-privato può rappresentare un modello per lo sviluppo di nuovi servizi.”
Ha messo in luce l’importanza di ogni iniziativa che permetta di trarre degli insegnamenti dall’immane tragedia della pandemia,
Americo Cicchetti, che con Altems ha elaborato l’analisi dedicata al sistema sanitario italiano, tra i primi paesi coinvolti nel progetto. I sistemi sanitari a livello globale hanno imparato la centralità di alcuni assett poco sfruttati: l’assistenza a domicilio, i presidi territoriali, la telemedicina e il teleconsulto, il lavoro secondo procedure e standard in un contesto di decisioni - quanto più possibile – ‘partecipate’. L’esercizio sviluppato con l’iniziativa PHSSR mira a promuovere una trasformazione dei sistemi sanitari per conferire a istituzioni spesso elefantiache agilità ed efficacia anche grazie alla collaborazione tra pubblico e privato (for profit e non for profit) sulla base dello sviluppo di nuove competenze manageriali in grado di attivare un percorso di cambiamento in contesti caratterizzati da una crescente incertezza.
Entrando poi nel vivo delle best practice dell’innovazione,
Alfredo Cesario, Open Innovation Manager della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, ha illustrato, concretamente, il ruolo chiave dell’innovazione nell’ottimizzazione del percorso di cura del paziente, possibile attraverso il partenariato pubblico-privato: “La collaborazione pubblico-privato in un’ottica di co-creazione e co-sviluppo è al centro del modello di sviluppo di soluzioni innovative nell’interesse del paziente. Il progetto Azimuth, realizzato in collaborazione con Astrazeneca e co-sviluppato con l’azienda belga Innovation Sprint, è volto a trasformare la gestione del paziente con scompenso cardiaco mediante strumenti digitali estendendo la sua migliore cura dall’ospedale alla prossimità e garantendo un approccio innovativo basato sull’evidenza che sia di immediato beneficio per le persone e riverberi in modo positivo sulla sostenibilità’ di Sistema".
“Il coinvolgimento oggi di realtà di eccellenza del mondo accademico e ospedaliero, con l’intervento fondamentale delle Istituzioni – ha commentato
Francesca Patarnello, VP Market Access & Government Affairs di AstraZeneca Italia – è una prova tangibile della nostra agenda strategica in termini di innovazione e ricerca. Mi auguro che la collaborazione pubblico-provato sia centrale nel prossimo futuro perché tante sono le sfide che ci attendono e solo con il coinvolgimento di tutti gli attori in gioco è possibile gettare le basi per migliorare i sistemi sanitari e farci trovare pronti”.