“Apprendiamo con grande tristezza e cordoglio della scomparsa di un ragazzo di 10 anni, deceduto in seguito ad infezione Covid-19. Negli articoli e nei servizi apparsi in queste ore, si dichiara che il piccolo paziente non era stato vaccinato perché assumeva una terapia per una non meglio definita Epilessia. Ci preme quindi urgentemente chiarire questo equivoco contro cui la nostra Società Scientifica si batte sin dall’inizio della Pandemia Covid-19”.
È quanto dichiara
Laura Tassi, presidente della Lice -
Lega Italiana Contro l’Epilessia, in riferimento alla
morte avvenuta ieri a Torino di un bambino di 10 anni per le conseguenze di un’infezione da Covid-19.
Secondo quanto riportato dai principali organi di stampa, la famiglia del piccolo avrebbe deciso di attendere per la vaccinazione “per le medicine che il bambino prendeva a causa dell’Epilessia”.
“L’assunzione di farmaci anticrisi per l’Epilessia – spiega Laura Tassi – non è mai una controindicazione al vaccino contro il Covid-19 e tanto meno lo è il fatto di essere portatore di questa patologia. Chi ne soffre e chi utilizza questo tipo di farmaco deve consultare il proprio epilettologo curante e se non è uno specialista fare riferimento ai centri riconosciuti per la cura di questa patologia, visibili sul sito della Lice”.