Negli ultimi dieci anni sono giunti all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù oltre 1.500 bambini con intossicazione. Per il 40% di essi è stato necessario il ricovero e per una piccola percentuale, l’8%, è stata necessaria la cura in terapia intensiva. Benché questi numeri non abbiano alcun senso statistico, sono utili a comprendere la diffusione di un fenomeno - gli avvelenamenti - che rappresenta una delle più comuni emergenze pediatriche e causa di una percentuale significativa di visite al pronto soccorso.
Tra le cause di intossicazione e avvelenamento, secondo i dati dell’ospedale pediatrico romano, è dovuto a ingestione di farmaci nel 35% dei casi, di prodotti domestici nel 30, di sostanze caustiche nel 15 e, per il restante 20%, a ingestione di sigarette, piante, funghi, contatto con pesticidi, morsi di vipere o altri animali potenzialmente pericolosi. Sono i bambini tra il primo e il quarto anno di vita quelli maggiormente soggetti al rischio, a causa della loro tendenza a esplorare il mondo circostante coniugata all’incapacità di non riconoscere eventuali pericoli.
Non troppo singolare il fatto che esistano delle ore di punta anche per le intossicazioni: tra le 11 e le 13 e tra le 19 e le 21, in particolare. Quelle fasce orarie in cui i genitori sono particolarmente presi dalle faccende domestiche o semplicemente stanchi dopo una giornata di lavoro.
Per affrontare l’emergenza, entro l’anno l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù attiverà un Centro Antiveleni Pediatrico, il primo in Italia. Tuttavia, precisano i pediatri del centro, la migliore misura è la prevenzione.
Per questo hanno messo a punto un apposito decalogo. Eccolo:
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Non rimuovere mai l'etichetta da contenitori di sostanze o farmaci potenzialmente pericolosi.
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Custodire farmaci e prodotti domestici in luoghi inaccessibili al bambino.
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Non lasciare incustodite pillole di farmaci in casa.
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Non travasare sostanze caustiche in contenitori anonimi.
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Non indurre mai il vomito nel bambino che ha ingerito una sostanza.
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Quando avviene un contatto con una sostanza pericolosa e il bambino non mostra sintomi, telefonare immediatamente al Centro Antiveleno per chiedere indicazioni.
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Nel caso in cui il bambino venga condotto in Ospedale, ricordarsi di portare sempre il contenitore della sostanza assunta.
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Non far mangiare mai il bambino dopo un’intossicazione.
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In caso di probabile ingestione di sostanza caustica, non assaggiare il prodotto.
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In caso di sospetta intossicazione da funghi accertarsi sempre se altri componenti della famiglia presentino sintomi.