12 ottobre -
"Commentare il voto dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa sostenendo che la bocciatura del documento sui diritti dei bambini nati da gestazione per altri apra la strada all'introduzione del reato universale di maternità surrogata è un modo ipocrita e ideologico di affrontare un problema, con una facile quanto irrealistica semplificazione". Lo dicono le senatrici del Pd
Doris Lo Moro e
Maria Grazia Gatti.
"L'imbarazzo che, da senatrici del Pd, avvertiamo nel vedere accostati i voti di esponenti del nostro partito a quelli delle destre europee e di paesi che prosperano nell'assenza di regole - proseguono le senatrici dem - è aggravato dal fatto che il Parlamento italiano, e in particolare la Camera dei deputati, ha affrontato il tema in ben altro modo. L'approvazione, il 5 maggio di quest'anno, di una mozione del Pd a prima firma Rosato ha dato spazio a dubbi e necessità di approfondimento, più che alle certezze granitiche di quanti, nei fatti, creano distinzioni fra i bambini sulla base di come sono nati.
C'è da augurarsi, e ci impegniamo in questo senso, che anziché acuire i conflitti su fatti già regolati dalla legge dello Stato che vieta la gestazione per altri nel nostro paese, ci si attrezzi a tutelare con più determinazione ed efficacia i diritti dei minori, di quelli che vivono in condizioni di povertà, di quelli oggetto di violenza, di quelli non accompagnati e dei minori nati e cresciuti in Italia ai quali tardiamo a riconoscere i diritti di cittadinanza, e tutto questo a prescindere da come sono venuti al mondo".