12 ottobre -
Si stima che ogni anno in Italia muoiano dalle 15.000 alle 20.000 persone a causa di malattie del fegato. Il tasso di mortalità standardizzato per età è di 28,45 morti ogni 100.000 abitanti, quota molto vicina al tasso di mortalità per il diabete (30,64/100.000). Sono invece 1.000 i trapianti di fegato che si effettuano ogni anno in Italia, la maggior parte dei quali motivati dalla cirrosi da virus dell’epatite C e dal tumore del fegato. Ancora molte sono, però, le persone che muoiono senza riuscire ad ottenere un trapianto in tempo utile e sempre più grande è la discrepanza tra numero di donatori d’organo disponibili e le reali necessità di trapianto epatico nella popolazione italiana. Secondo i dati più recenti del Centro nazionale trapianti (agosto 2010), sono quasi 1.400 gli italiani in attesa di un trapianto di fegato. Attesa che dura in media 2 anni, periodo durante il quale circa il 6% dei malati muore.
Questo il bollettino fornito stamani dalla AISF (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato) e dalla FIRE (Fondazione Italiana per la Ricerca in Epatologia) in occasione della presentazione del cd “Ti amo anche se non so chi sei”, progetto musicale ideato da Roberto Ferri e patrocinato dalla Aisf e dalla Fire per promuovere la donazione di organi e raccogliere fondi per la ricerca sulle malattie del fegato.
Sono 570.000, in particolare, gli italiani con epatite B; 1.700.000 quelli con epatite C; 3.700.000 coloro che presentano danni epatici riconducibili all'eccesso di alcool e 14.250.000 italiani hanno un danno epatico riconducibili all’eccesso di deposito di grasso nel fegato come conseguenza dell’obesità del sovrappeso, dello stile di vita sedentario e della scorretta alimentazione. Quest’ultima causa di danno epatico è stimata essere in progressivo aumento e in grado di colpire circa il 40% della nostra popolazione nei prossimi anni.