24 settembre -
Coinvolgere gli amministratori locali ed i cittadini per poter fare delle città, primo livello di governo e primo interlocutore della popolazione, dei centri a misura d’uomo. Questo l’obiettivo del “Progetto città sane” promosso dall'Oms e diventato Associazione senza scopo di lucro nel 2001, al quale partecipano oggi oltre 70 Comuni. Arezzo spicca, come eccellenza italiana, per alta qualità della vita e di attenzione verso i propri abitanti.
"La salute è una risorsa ed una sfida della vita quotidiana”, ha ricordato
Furio Honsell, sindaco di Udine e vicepresidente dell’Associazione, nel suo intervento. Ed infatti ciò che si è voluto sottolineare è proprio come l’aspetto salute non sia estraneo alla quotidianità cittadina, ma piuttosto si interseca con tutte quelle realtà che hanno a che vedere con la politica dei trasporti, la politica sociale, l’urbanistica etc. Perché una città inquinata nuoce alla salute, una città che non adotta criteri architettonici biocompatibili o rivolti ai disabili rende più difficoltosa la vita di chi la abita, specie per quelle categorie sociali più “deboli” come gli anziani e i malati. E una città che non promuova stili di vita sani o una corretta educazione all’alimentazione, si trova poi a dover affrontare problemi e costi più alti in termini di spesa sanitaria.
Molti dei progetti avviati hanno proprio a che fare con questo, la prevenzione. Ed ecco allora comparire nelle scuole dei pasti bilanciati, composti di prodotti biologici. O ancora il promuovere l’attività fisica, lottare la dipendenza da tabacco fin dalle scuole.
Insomma, come diceva un vecchio slogan, se prevenire è meglio che curare, meglio cominciare il più presto possibile. A beneficiarne non saranno solo la salute e la qualità di vita delle persone, ma, magari, anche le casse dei Comuni.
Giovanni Rodriquez