toggle menu
QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Rapporto Iss. Consumo medio calato di 3,4 sigarette al giorno. Ma il 92% non riesce a smettere

31 maggio - Il Rapporto dell’Iss sul fumo in Italia presentato oggi nella sede dell’Istituto in occasione della Giornata mondiale senza tabacco,indica che la prevalenza di fumatori maschi e femmine è rispettivamente del 26,2% e del  15,3%. Gli ex fumatori sono 6,7 milioni, il 13,1% della popolazione. “È progressiva ma lenta la diminuzione del consumo di sigarette in Italia - ha detto Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri - se nel 2013 i fumatori hanno raggiunto quota 10, 6 milioni, rappresentando il 20,6% della popolazione sopra i 15 anni, è vero anche che il consumo medio di bionde, negli ultimi dieci anni, è calato di 3,4 sigarette al giorno, passando da 16,1 sigarette fumate al giorno nel 2003 a 12,7 nel 2013. Questo dato unito allo spostamento dei consumi verso il nuovo prodotto “sigaretta elettronica”  è coerente con il consistente calo delle vendite di prodotti del tabacco che nel 2013 è stato dell’ 8%”.
Lo studio sull’andamento della prevalenza dei fumatori negli anni, dal 1975 ad oggi, raffigura una lenta ma costante diminuzione dei fumatori maschi e femmine. Il decremento nell’ultimo anno 2012/2013 è di 0,1 punti percentuali. Il 94,1% dei fumatori sono consumatori abituali mentre solo il 5,9% sono consumatori occasionali di sigarette. Rispetto ai canali di acquisto delle sigarette la grande maggioranza dei fumatori (88,8%) acquista presso i tabaccai, il 6,9% acquista dai distributori automatici e il 4,3% da altri canali (internet, duty free)

Secondo il Rapporto la fascia d’età 25-44 rappresenta la percentuale più alta di fumatori maschi (31,9%), mentre tra le donne la prevalenza del fumo di sigarette si riscontra nella fascia d’età compresa tra 45-64 (22,5%). L’età media in cui si inizia a fumare è di 17,7 anni, con uno scarto di circa un anno tra maschi e femmine (17,3 nei maschi e 18,3 nelle femmine). Oltre il 70% dei fumatori ha iniziato tra i 15 e i 24 anni. Particolare preoccupazione desta il dato relativo al 13,4% dei fumatori che hanno iniziato prima dei 15 anni. I “baby fumatori” prendono il vizio sotto l’influenza degli amici: si fuma perché “lo fanno tutti”. Il motivo principale, infatti, per il quale oltre il 65% dei fumatori inizia a fumare è legato alle situazioni ludiche o ricreazionale in compagnia di amici e compagni di scuola. L’abitudine tabagica è, infatti, di tipo aggregativo: il 40% degli Italiani ha oltre la metà degli amici che fumano, ma tale percentuale sale a 75,0 presso i fumatori.

Ma se cominciare sembra facile non lo è altrettanto smettere: i fumatori che hanno tentato di smettere senza successo nel 92% dei casi lo hanno fatto senza alcun tipo di supporto. L’età media in cui si smette di fumare è di 42,5 anni , essenzialmente per la maggior consapevolezza dei danni provocati e/o per motivi di salute. Il 12,2% dei fumatori dichiara che vorrebbe smettere di fumare nei prossimi sei mesi. Soltanto al 15% dei fumatori è stato consigliato dal proprio medico di smettere di fumare e al solo 4,2% dei fumatori è capitato che il medico gli abbia parlato dei Centri Antifumo. D’altronde i Centri Antifumo sono conosciuti solo dal 31,8% degli intervistati, percentuale in calo rispetto agli anni precedenti (nel2009 erano conosciuti dal 52,3%).
Interessante inoltre notare che il 42,4% degli Italiani pratica  (anche solo occasionalmente) almeno un gioco d’azzardo, ma tra i fumatori il dato dei praticanti anche occasionali sale al 54,9%.

Tipologia di consumo. Il 95,8% dei fumatori consuma prevalentemente sigarette confezionate che acquista dal tabaccaio. Il 9,6% dei fumatori (circa 1 milione di persone) utilizza, anche o esclusivamente, sigarette fatte a mano (tabacco trinciato). Questa particolare tipologia di prodotto non risente di differenze di genere ma è particolarmente gradita ai giovanissimi di entrambi i sessi  (15-24 anni) che ne sono i principali consumatori. Il gradimento di questo prodotto è verosimilmente legato al prezzo inferiore rispetto al pacchetto tradizionale ma anche al ruolo che la “moda” ha nell’orientare la scelta nei giovani consumatori. Comunque, rispetto alla crisi economica circa 8 fumatori su dieci non hanno cambiato le loro abitudini di acquisto della sigaretta.

Sigarette: pubblicità e divieti. Al 14,7% degli intervistati è capitato di vedere su internet o di ricevere via e-mail della pubblicità o delle proposte di acquisto di sigarette, sigari o tabacco. Questa percentuale è aumentata rispetto al 2012.
Le opinioni degli italiani sul gradimento dei divieti di fumo nei luoghi pubblici indicano che sono favorevoli all’estensione del divieto di fumo nelle stazioni il 60,6% di tutti gli intervistati, ma tale percentuale scende al 31,4% tra i fumatori . Inoltre la maggioranza di tutta la popolazione intervistata ritiene utile l’estensione del divieto di fumo alle fermate degli autobus (59,7%), negli stadi (64,1%)  e nei giardini pubblici (60,1%), mentre l’estensione dei suddetti divieti riscuote l’approvazione di circa un terzo dei fumatori (fermate autobus 28,3%, stadi 35,8%, giardini pubblici 33,2%). Un consenso particolarmente elevato riscuote l’estensione del divieto di fumare nelle aree aperte degli ospedali (72,4% della popolazione generale e 52,8% dei fumatori) e nei cortili delle scuole (80,2% della popolazione generale e 66,7% dei fumatori).
Nel quasi 40% delle famiglie italiane i ragazzi fumatori di età inferiore ai 25 anni non possono fumare in casa.
31 maggio 2013
© QS Edizioni - Riproduzione riservata