6 aprile -
Hanno decorso prolungato, devono essere trattate con cure continue, possono alterare la qualità della vita e ridurre l’autosufficienza: le malattie reumatiche sono patologie autoimmuni, spesso rare, nelle quali gli anticorpi che dovrebbero proteggerci dalle infezioni attaccano le cellule e i tessuti del nostro organismo, scatenando processi infiammatori. Patologie che hanno un grande impatto sociale perché invalidanti, ancor più se invece di colpire un adulto colpiscono un bambino, che ha un’aspettativa di vita più lunga e la cui malattia coinvolge anche i familiari.
Molte delle malattie reumatiche sono curabili con la corretta terapia, tuttavia per molte di esse non esiste ancora modo per arrivare a guarigione completa, e nelle forme più gravi possono ancora portare a invalidità o addirittura morte.
Ma quali sono queste malattie?
Artrite idiopatica giovanile
Una malattia idiopatica è una di cui non si conosce la causa precisa: in questo caso si tratta di una malattia cronica a patogenesi autoimmune, ritenuta dalla comunità scientifica multi-fattoriale (risulta dalla combinazione di più fattori sia genetici che ambientali), che colpisce bambini e adolescenti di età inferiore a 16 anni, per un periodo superiore alle 6 settimane. Secondo le stime l’incidenza annua è di circa 80-90 bambini ogni 100 mila.
La malattia innesca una reazione immunitaria contro le articolazioni, determinando un’infiammazione a carico della membrana sinoviale con conseguente gonfiore, dolore, rigidità degli arti. Il risultato di questo processo infiammatorio, che può durare mesi o anni, è un danno invalidante a tessuti, cartilagine e all’osso stesso.
La durata della malattia è inoltre imprevedibile: nella maggior parte dei casi dopo un decorso che va da qualche mese a molti anni ha una remissione spontanea, ma spesso possono susseguirsi periodiche remissioni e ricadute.
L’artrite idiopatica si può presentare in diverse forme:
Artrite oligoarticolare
Come:è la più frequente (50% dei casi), nelle bambine sotto i 5 anni di età con anticorpi anti nucleo (ANA) positivi può associarsi nel 10-30% dei casi ad uveite con infiammazione recidivante e cronica della camera anteriore dell’occhio.
Dove: interessa al massimo 4 articolazioni, quasi sempre le “grandi”, come ginocchia, caviglia, gomiti e polsi.
Prognosi: spesso buona quando la malattia rimane limitata a poche articolazioni, invece si avvicina a quella dei pazienti con artrite poliarticolare con fattore reumatoide (FR) negativo nei casi in cui interessa più articolazioni.