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QS Edizioni - sabato 17 agosto 2024

Marino (Pd): “Bene Napolitano su riduzione sprechi, no a tagli indiscriminati”

9 novembre - “Sono il primo a sostenere la scelta di razionalizzare le spese e ridurre al massimo gli sprechi e certamente fa bene il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a sottolineare questo aspetto. Accanto a ciò, bisogna ricordare che i tagli lineari in sanità sono un messaggio culturale sbagliato, oltre a un segnale allarmante per i cittadini. Tagliare le risorse in maniera uguale alle strutture ospedaliere d'eccellenza e a quelle mediocri è un errore strategico che ci costerà in efficacia ed efficienza delle cure”. Ad affermarlo, commentando il discorso del presidente della Repubblica in occasione della Giornata nazionale della ricerca sul cancro, è Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul Ssn e senatore del Partito Democratico.

“Gli interventi di riduzione degli sprechi – secondo Marino - devono essere mirati ed equi: in Molise per esempio ci sono due neurochirurgie per 250mila persone quando le indicazioni scientifiche internazionali affermano che ne occorre una ogni milione e mezzo di abitanti. In Sicilia ce ne sono 10. Che dire poi dei 35 reparti di emodinamica del Lazio di cui solo 6 attivi h24, delle 20 cardiochirurgie della Lombardia? Ecco perché è inaccettabile, ad esempio, che la legge di Stabilità contenga altri tagli al Fondo Sanitario Nazionale: dopo 21 miliardi di tagli, aggiungere altri 1,5 miliardi significa dare l'impulso per il tracollo definitivo della sanità pubblica”.

Secondo Marino, inoltre, “nell’attuale situazione non è comprensibile la decisione di aumentare i finanziamenti da destinare al settore della difesa, per dare altri tre miliardi alla costruzione dei cacciabombardieri F35. Con queste somme si possono evitare i tagli al servizio sanitario previsti per i prossimi due anni nella legge di stabilità e si coprirebbero gran parte delle necessità per l’aiuto alle persone non autosufficienti. E’ davvero inaccettabile continuare ad investire in armamenti invece che in servizi alle persone in difficoltà".
 
9 novembre 2012
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