3 maggio -
“È apprezzabile qualsiasi sforzo volto a sensibilizzare sulla donazione di organi e Facebook è indubbiamente un mezzo potente, in grado di diffondere velocemente qualsiasi messaggio. Ma è evidente che non si potrà mai pensare, in Italia, di utilizzare Facebook per raccogliere le dichiarazioni di volontà per la donazione di organi, perché parliamo di un sistema senza alcuna validità giuridica”. Così il direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt), Alessandro Nanni Costa, commenta l’iniziativa lanciata dal social network più famoso al mondo per segnalare, sul proprio profilo, se si è un donatore di organi e spiegare quando, dove, come e perché si è fatta questa scelta.
“Le norme – spiega Nanni Costa – fissano dei criteri precisi perché le dichiarazioni di volontà siano valide”. Attualmente, ricorda il direttore del Cnt, esistono in Italia quattro le modalità per esprimere la volontà. La compilazione del tesserino blu del Ministero della Salute, che deve essere conservato insieme ai documenti personali. La registrazione della propria volontà presso la Asl di riferimento o il medico di famiglia, oppure presso l'Aido o di una delle altre associazioni di settore che trasmettono poi i dati al Sistema informativo trapianti (Sit). La dichiarazione scritta che il cittadino porta con sé, anche su foglio bianco, che contenga nome, cognome, data di nascita, dichiarazione di volontà (positiva o negativa), data e firma del donatore.
Esiste poi un nuovo sistema: la dichiarazione che può essere rilasciata all’Ufficiale dell’Anagrafe. Al momento si tratta di un progetto sperimentale lanciato lo scorso marzo, in Umbria, a Perugia e Terni. Consiste nell’effettuare la scelta della donazione al momento in cui si rinnova la carta d'identità. “Non si tratta – specifica Nanni Costa – di scrivere se si è donatori o no sulla carta di identità, ma di esprimere la volontà alla donazione in occasione del rinnovo del documento. In quel momento, infatti, la persona è identificata con certezza dall’Ufficiale dell’Anagrafe, basta quindi mettere in contatto il software dell’Anagrafe con il Sit affinché la dichiarazione sia connessa”. Nessuna annotazione, quindi, sul documento, anche se il cittadino riceverà la carta di identità e diventerà donatore di organi nello stesso momento, rivolgendosi allo stesso ufficio.
Questo sistema “soddisfa i criteri stabiliti dalla legge e sta dando ottimi risultati in Umbria, tanto che si sta già lavorando ad estendere il progetto anche in altre città”, ha spiegato Nanni Costa, secondo il quale è questo, quindi, lo strumento su cui l’Italia deve ora concentrarsi. Lasciando a Facebook il semplice compito, seppure importante, di fare informazione e promozione.
E in futuro? Ogni forma di collaborazione tra Facebook e il Centro nazionale trapianti, anche riguardo eventuali campagne di sensibilizzazione, “dovranno – secondo Nanni Costa - essere valutate con grande attenzione”.