Fiaso: “Rivedere norme libera professione medici”
“Sono convinto che ormai sia assolutamente necessario ragionare su un riordino complessivo della normativa che consente ai professionisti di esercitare la libera professione all'interno delle strutture sanitarie, perché oggi ci confrontiamo con una realtà completamente diversa da quella dell'epoca in cui fu introdotta» l'intramoenia”. Così all'Adnkronos Salute Giovanni Migliore, presidente della Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), commenta l'esito delle operazioni, in tutta Italia, dei Carabinieri dei Nas sulla gestione delle liste di attesa.
“Oggi - spiega Migliore - ci confrontiamo con una oggettiva competizione da parte del pubblico con il privato, per cui non c'è dubbio che dobbiamo valorizzare meglio i nostri professionisti, che sono sempre meno, altrimenti non riusciamo a rendere attrattivo il nostro Ssn. Credo dunque sia il momento di mettere attorno a un tavolo i professionisti, le aziende, gli enti che regolano il Servizio sanitario e pensare a un modello che parta dalla possibilità, per il paziente, qualora lo voglia, di scegliere il professionista che preferisce, cosa oggi impossibile perché nel Ssn si prenota solo la prestazione. Temo che oggi serva un nuovo sistema per rendere il mercato del lavoro dei professionisti della sanità più adatto all'attuale situazione di contesto”, aggiunge, sottolineando come “abbiamo anche regole che non sono omogenee su tutto il territorio nazionale”.
“Servirebbe dunque un ripensamento complessivo e una standardizzazione dei comportamenti - prosegue il leader Fiaso - ed è ancora più urgente e indispensabile quando i professionisti non sono solo dipendenti del Ssn, ma dipendono dal ministero dell'Università e ricerca, come i professori universitari, per i quali la normativa è ancora più complessa. Quindi servono nuove regole - conclude - che siano chiare e attualizzate al contesto profondamente mutato rispetto al passato”.