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QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

La richiesta alle Istituzioni

18 maggio - Al fine di perseguire gli obiettivi ispirati dal Documento “Epatiti: un’emergenza sommersa”, Associazione Italiana Gastroenterologi & Endoscopisti Digestivi Ospedalieri (AIGO), Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (AISF), EpaC Associazione Onlus di pazienti epatopatici, Società Italiana di Gastroenterologia (SIGE), Società Interdisciplinare per lo Studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili (SIMaST), Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) e Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) concretamente auspicano:
il riconoscimento delle Epatiti virali (HCV, HBV) come problema di salute pubblica, per le relative complicanze (cirrosi, tumore, necessità di trapianto epatico) e la loro incidenza sulla mortalità, e il conseguente inserimento di HCV e HBV nei progetti previsti dal Piano Nazionale della Prevenzione e/o nei programmi del CCM, anche con finalità di prevenzione oncologica in quanto agenti infettivi oncogeni, con progettualità mirate a:
  1. rafforzare le attività di prevenzione mediante la promozione di interventi che riducono le nuove infezioni come l’attenta vigilanza sulle strutture erogatrici di trattamenti estetici (piercing, tatuaggi); offrire il vaccino anti epatite B a persone immigrate provenienti da Paesi in cui tale infezione è endemica e migliorare la copertura vaccinale di categorie quali i conviventi di soggetti portatori cronici del virus B, tossicodipendenti e detenuti;
  2. promuovere una diagnosi precoce nelle persone a rischio di essere state infettate e che possono trarre vantaggio da una terapia appropriata o da misure preventive finalizzate a rallentare la progressione della malattia, impedire complicanze di tipo irreversibile (cirrosi, epatocarcinomi) e limitare la diffusione dell’infezione;
  3. implementare su specifici obiettivi registri di notifica sulle nuove diagnosi e la mortalità da epatiti virali croniche;
  4. incentivare e promuovere la ricerca e la formazione continua indipendenti sulle epatiti virali e le malattie epatiche;
  5. sostenere le associazioni di volontariato che forniscono counselling ai pazienti e familiari. 
18 maggio 2010
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