Perché è urgente disciplinare le modalità di contrattualizzazione degli enti sanitari in Lombardia
25 GEN -
Gentile Direttore,
nell’ambito della riforma della Sanità lombarda, in attesa che la Giunta regionale inizi il percorso con una proposta di cui al momento non c’è traccia, è importante porre la questione sulle modalità di contrattualizzazione degli enti erogatori dei servizi. AGENAS tocca solo marginalmente la questione, nella prescrizione inviate a Regione, ma il punto è cruciale per una sanità al servizio del cittadino.
Ora la sanità in Regione è considerata un mercato in cui il privato e il pubblico competono in regime di parità nell’erogazione dei servizi sanitari. Si tratta di un’equiparazione fittizia perché il privato si è specializzato nei settori maggiormente profittevoli e quelli pubblici nelle attività più sconvenienti. Gli IRCSS, che hanno un sistema tariffario privilegiato, sono per 3 / 4 privati e questo è un chiaro punto a favore di questa tesi. La salute non può essere lasciata alla disciplina di mercato con il metodo della contrattualizzazione discrezionale da parte delle ATS, ma deve rientrare nella pianificazione e programmazione regionale, ove i bisogni sono soddisfatti principalmente tramite le risorse pubbliche e, qualora non sufficienti, con il ricorso al privato, ma nel rispetto della normativa comunitaria sulle aggiudicazioni di pubblici servizi.
E’ questo il nocciolo del
progetto di legge che ho appena depositato avente come oggetto la contrattualizzazione degli enti sanitari.
La scelta del contraente per l’erogazione dei servizi, deve avvenire secondo criteri trasparenti e di economicità, non più tramite le ATS, ma da un ente centrale che si occupi di tutte le attività contrattuali e burocratiche come richiesto anche da AGENAS. Attualmente ci sono oltre 1.000 enti accreditati di cui 750 privati e 250 pubblici. Regolamentare questo mercato è diventato essenziale per il corretto svolgimento dell’attività politica e istituzionale della Regione. I soggetti da contrattualizzare devono essere scelti tra quegli enti accreditati che abbiano tutti quei requisiti affinché possano erogare il servizio subito e secondo le modalità stabilite dalla regione. Per esempio in tema di agenda unica delle prenotazioni, che ancora non esiste, ed erogando le prestazioni secondo le necessità di Regione e non rispondendo a un’esigenza di mercato.
Fondamentale é il possesso di requisiti di idonea organizzazione tale da evitare fenomeni corruttivi o di danno alle casse erariali. Con sistemi di audit e controllI molto più stringenti degli attuali in analogia con quanto avviene negli appalti pubblici, in cui la direzione e controllo del prestatore è direttamente in capo al soggetto pubblico. E’ evidente che questa proposta di legge, ribaltando completamente il patto “politico” e "affaristico” che è alla base del sistema di potere in Lombardia, non sarà presa in considerazione dalla maggioranza di governo.
E’ essenziale evidenziare le storture del sistema, con una proposta organica per la sua realizzazione, affinché si rifletta e ragioni su di un tema che pochi conoscono perché lasciato agli addetti ai lavori, ma che è essenziale per la salute e il sistema politico dei lombardi. E’ fondamentale aprire un dibattito su questo argomento perché la politica ignorerà questa proposta in quanto colpisce al cuore gli interessi che da Formigoni in poi sostengono il sistema di potere lombardo.
Marco Fumagalli
Consigliere regionale del M5S Lombardia
25 gennaio 2021
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