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Coronavirus. L’istituto nazionale tumori di Milano non si ferma

All’Istituto milanese, Hub per il trattamento chirurgico dei tumori solidi nella regione, l’attività chirurgica sui malati di tumore prosegue, solo negli ultimi giorni sono stati eseguiti grandi interventi come trapianti di fegato, rimozioni di neoplasie dello stomaco, del pancreas, del colon, del peritoneo. Le storie di Marco e Adele

31 MAR - L’attività dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano non si ferma nemmeno al tempo dell’emergenza COVID-19: due le storie positive di pazienti oncologici.
Marco ha 17 anni e aveva un tumore raro per la sua età, che ha colpito il colon-retto con metastasi al fegato: è stato operato con successo con tecnica innovativa da una equipe mista di chirurghi colo-rettali ed epatici. Adele ha 59 anni e, a causa di una recidiva, era in lista di attesa per un trapianto di fegato: l’intervento è stato eseguito con successo ed ora la paziente è prossima alla dimissione. L’Istituto Nazionale dei Tumori sta contribuendo con tutti i suoi medici e infermieri al sostegno degli Ospedali saturati dall’epidemia di COVID-19 perseguendo la sua missione di sempre: curare i tumori, anche nell’emergenza coronavirus.

Adele proviene dalla Sardegna. “Quando siamo stati avvisati che era disponibile un organo compatibile, abbiamo avvisato la nostra paziente – spiega Vincenzo Mazzaferro, Direttore della Struttura di Chirurgia dell’Apparato Digerente dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – il suo viaggio dalla Sardegna per Milano è avvenuto nel pieno rispetto delle normative attuali, con regolari permessi”.
L’organo è stato prelevato anche grazie al supporto di giovani medici della Scuola di Specialità in Chirurgia dell’Università di Milano e al coordinamento del Centro Regionale Trapianti della Lombardia. La paziente è stata trasportata a Milano con un volo aereo.  “L’intervento è durato circa sette ore, nella notte tra sabato e domenica 22 marzo” – sottolinea il Mazzaferro. “Ora la paziente è in progressivo miglioramento e vicina alla dimissione. Per nostro tramite, la straordinaria generosità della nostra gente e la qualità delle cure somministrate nonostante l’emergenza si sono potute manifestare chiaramente e ciò per noi è motivo di soddisfazione e di continua motivazione”.
 
Marco, invece, è stato operato la terza settimana di marzo, in piena emergenza COVID. La sua era una forma di neoplasia rara per la sua età e ad alto rischio. Il ragazzo, già seguito dai pediatri oncologi e dagli specialisti della chemioterapia dei tumori del colon-retto aveva raggiunto una condizione compatibile con un grande intervento in sincrono, eseguito da una doppia equipe di chirurghi epatici e del colon-retto.
“L’intervento è stato effettuato insieme a Maurizio Cosimelli, direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Colo-rettale in INT – conclude Mazzaferro – Abbiamo potuto eseguire con tecnica mini-invasiva una procedura lunga e complessa che ha raggiunto il doppio risultato della asportazione completa del tumore e della rapida ripresa del paziente, anche lui dimesso dopo pochi giorni”.
 

31 marzo 2020
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