Lombardia. Riforma cronicità, il punto di Gallera: “Hanno aderito quasi 260mila cittadini”
Rappresentano l’8,44% dei malati cronici lombardi. "Quella che stiamo mettendo in campo - ha sottolineato l'assessore - è una riforma che non ha pari in Italia e in Europa. Stiamo costruendo un modello che ci consentirà di superare quella frammentazione che impedisce il dialogo tra la medicina del territorio e quella ospedaliera e che consentirà l'accompagnamento personalizzato del paziente cronico, che migliorerà la qualità della sua vita”
05 GIU - Dal 30 gennaio 2018, data di arrivo delle prime lettere, sono 257.998 su 3.057.519 (8,44%) i pazienti cronici che hanno deciso di aderire alla presa in carico secondo il modello offerto dalla Legge 23 di riforma del sistema sanitario regionale. A 140.724 di loro è già stato realizzato il Pai (Piano assistenziale individualizzato).
Questo il dato fornito dall'assessore regionale al Welfare
Giulio Gallera, durante la conferenza stampa organizzata per illustrare un primo focus sull'attuazione della presa in carico offerta agli oltre 3 milioni di pazienti cronici lombardi.
"Quella che stiamo mettendo in campo - ha sottolineato l'assessore - è una riforma che non ha pari in Italia e in Europa. Stiamo costruendo un modello che ci consentirà di superare quella frammentazione che impedisce il dialogo tra la medicina del territorio e quella ospedaliera e che consentirà l'accompagnamento personalizzato del paziente cronico, che migliorerà la qualità della sua vita. Un sistema che richiederà i tempi necessari per una trasformazione radicale della situazione attuale che certo non possono stimarsi in poche settimane o mesi".
"Prima di entrare a regime, come ogni sperimentazione - ha aggiunto - deve essere affinato. Lo stiamo già facendo, mettendo in campo Tavoli di lavoro con i medici di medicina generale, gli Ordini dei medici e le strutture ospedaliere per risolvere alcune criticità, da quelle di tipo informatico a quelle di responsabilità del clinical manager che stila il Piano".
"Oggi - ha continuato - presentiamo una prima proiezione che, nonostante il breve periodo preso come riferimento, mostra un trend di crescita costante e incoraggiante, con una media, di 1.000 Pai al giorno. Un dato confortante se si considera che le ultime lettere d'invito sono arrivate a casa dei pazienti cronici solo da circa 20 giorni. Un vero e proprio bilancio lo si potrà avere solo nei prossimi mesi, quando tutti i pazienti cronici avranno avuto il tempo di valutare se aderire o meno al modello".
"Le oltre 3 milioni di lettere - ha precisato - sono state inviate in tre momenti diversi (1.250.000 per il primo, 600.000 per il secondo e 1.250.000 il terzo) e sono arrivate a casa dei pazienti tra il 30 gennaio e il 15 maggio. Dei 257.998 pazienti che hanno già attivato il percorso di cura, attraverso la sottoscrizione dei Patti di Cura, manifestazioni di interesse in attesa di sottoscrizione (compresi ex Creg con Pai in corso di validità) la stragrande maggioranza, 217.865, si sono rivolti ai medici di medicina generale, che hanno già realizzato 139.347 Pai; hanno scelto le strutture pubbliche e private 40.133, che hanno effettuato 1.377 Pai".
"Il nostro obiettivo - ha concluso - è quello di gestire e accompagnare il paziente cronico nel suo percorso di cura che sarà possibile solo attraverso un rafforzamento della medicina del territorio e del ruolo dei medici di medicina generale che restano per noi i veri protagonisti della riforma. Per questo abbiamo riaperto il dialogo confidando che la loro percentuale di adesione possa raggiungere il 100%. Un esito a cui contiamo di giungere anche in virtù dell'ipotesi dell'accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, in attesa di approvazione, il quale prevede la loro attiva partecipazione, per la presa in carico dei pazienti cronici, in coerenza con le scelte di programmazione regionale".
05 giugno 2018
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