Ospedale di Codogno. Gallera: “Investiti 2 milioni in 2 anni. Sospensione Punto Nascita dovuta a carenza di pediatri e ginecologi”
“Oltre a valorizzare la sua naturale vocazione per acuti intendiamo potenziare la sua attrattività nella presa in carico del paziente nella fase post-acuta e cronica”, ha detto l’assessore. Che sulla sospensione del Punto Nascita ha rassicurato: “Stiamo predisponendo un progetto per garantire comunque alle gestanti un'assistenza costante per tutto il percorso nascita pre e post parto”
27 APR - “Quello di Codogno è un importante presidio di riferimento per tutto il sud lodigiano. Regione Lombardia ne è consapevole e per questo non è nostro obiettivo depotenziarlo, bensì valorizzare la sua vocazione di ospedale per acuti. Lo abbiamo dimostrato concretamente investendo 1.953.000 euro, solo nel periodo 2015- 2017, per interventi di riqualificazione edilizia e tecnologica”.
È quanto ha affermato l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera nel corso della conferenza stampa all'ospedale di Codogno (Lodi).
“Oltre a valorizzare la sua naturale vocazione intendiamo potenziare la sua attrattività mettendo in campo una serie di attività finalizzate alla presa in carico del paziente nella fase post-acuta e cronica”, ha aggiunto Gallera. “Per fare ciò avvieremo entro dicembre 2018 l'Unità di Riabilitazione Cardiologica con 20 posti letto, entro settembre 2018 il servizio Pneumologico e la trasformazione del presidio in centro-hub per la gestione del Piede Diabetico. Attraverso una riorganizzazione del Blocco operatorio alcune attività chirurgiche di elezione a medio-bassa intensità, saranno inoltre trasferite a Codogno dal presidio di Lodi. Infine, entro l'autunno 2018 sarà attivata la Scuola di formazione in ecocardiografia”.
Gallera si è espresso anche in merito alla sospensione del Punto Nascita dell’ospedale: “È dovuta alla carenza di pediatri e ginecologi che ha dimensioni nazionali, non solo regionali”, ha detto. “In Lombardia dal 2018 al 2020 si prevede che degli 898 pediatri e 789 ginecologi ora in servizio andranno in pensione nel prossimo biennio 250 pediatri e 300 ginecologi. Se si considera che annualmente gli ingressi nelle scuole di specializzazione sono rispettivamente 56 per pediatria e 51 per ginecologia, si può ben comprendere quale sia l'entità del fenomeno. Alla luce di questa situazione - ha concluso il titolare regionale della Sanità - stiamo predisponendo un progetto per garantire comunque alle gestanti un'assistenza costante per tutto il percorso nascita pre e post parto”.
27 aprile 2018
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