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Riforma cronicità Lombardia. È polemica su adesione medici, Gallera: “Calcoli esatti. Da Pd strumentalizzazione politica”

"Dal totale di 6264 medici di medicina generale presenti sul territorio lombardo, non sono stati contemplati i 900 che, avendo compiuto i 65 anni, presumibilmente andranno in pensione nel giro di uno o due anni". Così l'assessore al Welfare replica al Pd lombardo che aveva parlato di "numeri non veritieri" circa le adesioni dei medici di medicina generale alla presa in carico dei pazienti cronici. "Il nuovo modello risponde ai nuovi bisogni di salute".

02 AGO - "Prima i consiglieri regionali Valmaggi e Borghetti hanno tentato di attaccare la riforma sanitaria dicendo che favoriva i privati, poi hanno detto che escludeva i medici di medicina generale, ora che questi hanno manifestato il loro interesse alla presa in carico dei pazienti cronici, dicono che i dati non sono corretti. I dati sono quelli trasmessi dalle nostre Ats e sono giusti, i consiglieri dell'opposizione dovrebbero smettere di fare strumentalizzazione politica su una questione delicata come la salute dei cittadini lombardi".
 
Lo ha detto l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera rispondendo ai consiglieri regionali di opposizione Sara Valmaggi e Carlo Borghetti che in una nota stampa hanno indicato come non veritieri i dati diffusi dalle Ats sulle manifestazioni di interesse dei medici di medicina generale alla presa in carico dei pazienti cronici lombardi.
 
Non giochiamo su temi delicati. "Noi non giochiamo su temi delicati come migliorare la qualità di vita di pazienti cronici e fragili - ha sottolineato l'assessore -, il dato che non torna a Valmaggi e Borghetti ha una spiegazione assolutamente priva di mala fede: semplicemente dal totale di 6264 medici di medicina generale presenti sul territorio lombardo (non 6.630 come indicano nella loro nota), non sono stati contemplati i 900 che, avendo compiuto i 65 anni, presumibilmente andranno in pensione nel giro di uno o due anni".
 
Risultato straordinario. "Il risultato delle candidature dei Mmg - ha aggiunto - è straordinario perché non si può non tener conto degli attacchi senza esclusione di colpi e della capillare campagna d'informazione contraria compiuta da alcune sigle sindacali. Che, comunque, hanno attecchito, anche se non completamente, solo in 2 Ats su 8. Voglio, infatti, ricordare che nelle altre 6 le adesioni sono state eccezionali con punte dal 70 al 78% nelle Ats, Brianza, Valpadana e Montagna e dal 45 al 47% in quelle di Bergamo, Brescia e dell'Insubria.
 
Nessun cronico sarà lasciato solo. "Nessun paziente cronico sarà lasciato solo come dicono Valmaggi e Borghetti in riferimento alla città di Milano - ha proseguito il titolare regionale della sanità - perché per tutti loro ci sarà task force sanitaria dedicata e personalizzata. Noi ci auguriamo che a guidarla sia il medico di medicina generale di ognuno di loro, ma se così non fosse, le cure saranno ugualmente all'altezza degli standard della eccellente sanità lombarda".
 
Riforma risponde a nuovi bisogni di salute. "La riforma sanitaria e il nuovo modello che abbiamo messo in campo - ha concluso Gallera - nasce per rispondere a nuovi bisogni di salute di una popolazione che ha un tasso di invecchiamento sempre maggiore e per venire incontro anche alle stesse richieste di aiuto dei medici di medicina generale che di fronte a un costante aumento di pazienti cronici, ci hanno manifestato difficoltà sempre maggiori nella loro gestione. Una situazione che anche i due consiglieri regionali dell'opposizione conoscono bene e che dovrebbero tener presente prima di lanciarsi in attacchi che evidenziano una dedizione alle sterili polemiche, piuttosto che al bene dei cittadini".

02 agosto 2017
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