Telecamere nelle case di riposo e strutture per disabili. In Lombardia ok della commissione
Il testo approvato non è ancora disponibile, ma la commissione spiega che rispetto al testo della Giunta sono state apportate alcune modifiche suggerite dalla relatrice Elisabetta Fatuzzo (Pensionati). “Vogliamo garantire la sicurezza dei nostri anziani e disabili, vittime troppo spesso di maltrattamenti e abusi”.
01 AGO - Parere favorevole al regolamento per l’assegnazione di contributi regionali per l’installazione di telecamere di videosorveglianza nelle case di riposo e nelle strutture per disabili con l’obiettivo di prevenire furti e maltrattamenti. Lo ha espresso oggi a maggioranza la Commissione Sanità e assistenza del Consiglio regionale della Lombardia presieduta da
Fabio Rolfi (Lega Nord), introducendo rispetto al testo della Giunta alcune modifiche suggerite dalla relatrice
Elisabetta Fatuzzo (Pensionati).
Il provvedimento prende spunto dalla necessità di contrastare gli episodi a danno delle persone ospitate nelle Residenze Sanitarie Assistenziali lombarde. “Vogliamo garantire la sicurezza dei nostri anziani e disabili, vittime troppo spesso di maltrattamenti e abusi all’interno delle strutture: con questo provvedimento diamo attuazione concreta alla volontà di tutelare meglio gli ospiti di queste strutture e diamo maggiori rassicurazioni anche ai loro familiari” ha detto in un nota diffusa dal Consiglio la relatrice Fatuzzo, precisando come “grazie a uno stanziamento complessivo di 1 milione e 400mila euro la legge rappresenta un importante incentivo all’installazione ed è allo studio la possibilità di rendere in futuro obbligatorie le telecamere anche negli asili, nei nidi e nelle scuole”.
Questo il riparto del budget di cui potranno disporre le singole Aziende per la Tutela della Salute (ATS): 126.757 euro per quella della Brianza, 408.057 euro per la Città metropolitana, 72.547 euro per l’Ats della Montagna, 175.807 per quella della Val Padana, 211.187 per l’Insubria, 131.738 per Bergamo, 148.110 per Brescia e 125.797 per Pavia. Le domande potranno essere presentate all’ATS territorialmente competente dalle Residenze Sanitarie Assistenziali e dalle Strutture residenziali e semiresidenziali per disabili pubbliche, e da quelle private accreditate al 31 dicembre 2016. Le singole ATS dovranno poi fornire regolare rendicontazione delle spese sostenute.
L’importo massimo erogabile per ciascuna struttura indicato dalla Commissione è di 15mila euro (la Giunta aveva proposto 10mila euro) e comunque non potrà superare il 70% della spesa complessiva: l’entità del contributo sarà parametrata al numero di posti letto presenti nella struttura richiedente. Sono previste premialità per quei progetti che prevedono la presenza delle telecamere nelle aree comuni e nelle zone adiacenti la camere di degenza degli ospiti.
In caso di mancanza di accordo con le rappresentanze sindacali, sarà comunque possibile installare le telecamere se in possesso di autorizzazione concessa dalle sedi territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
A tutela della privacy, le immagini raccolte saranno criptate e l’accesso alle registrazioni sarà possibile solo su autorizzazione dell’Autorità giudiziaria in caso di avviso e notizia di reato. L’installazione delle telecamere non è obbligatoria e potranno essere posizionate solo nelle cosiddette aree comuni (esterno, corridoi, sale d’attesa, etc…).
L’elenco delle Residenze Sanitarie Assistenziali che si doteranno di sistemi di videosorveglianza sarà pubblicato con evidenza sul sito della Giunta regionale.
“La Lombardia è la prima regione in Italia ad approvare un provvedimento sulla videosorveglianza nelle case di riposo e nelle strutture per disabili, con il chiaro intento di garantire la qualità e la sicurezza dell’assistenza –ha sottolineato il Presidente della Commissione Fabio Rolfi (Lega Nord)-. Le risorse messe a disposizione vogliono essere un incentivo a tutelare sempre di più non solo i pazienti, ma anche i lavoratori in servizio presso queste strutture”.
Critici i gruppi di minoranza, “che hanno evidenziato – spiega la nota consiliare - come per installare le telecamere non serve una legge specifica, ma sarebbe stato più che sufficiente un semplice bando della Giunta regionale. La minoranza ha quindi sottolineato come la qualità dell’assistenza in queste strutture sia garantita e determinata da altri fattori come l’efficienza dei servizi e la professionalità degli operatori.
In Lombardia attualmente sono presenti 678 Residenze Sanitarie Assistenziali per complessivi 57.853 posti letto a contratto (quelli per cui la Regione compartecipa al pagamento della retta): il costo medio regionale della retta giornaliera è pari a 56,18 euro, con un costo minimo medio di 48,93 euro nelle RSA della provincia di Brescia e un costo massimo di 65,67 euro in quelle della provincia di Monza e Brianza. L’incidenza maggiore di denunce per furti e maltrattamenti subiti dagli ospiti delle RSA lombarde si riscontra a Milano e nella cintura metropolitana, dove al 31 dicembre 2016 risultavano ricoverate 17.043 persone.
01 agosto 2017
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