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Analisi per coagulazione del sangue. Fimmg Lombardia lancia la proposta: “Le possiamo fare noi nei nostri studi”

Sono circa 150.000 i cittadini lombardi che mediamente, ogni 20 giorni, devono calcolare il livello di coagulazione del sangue per misurare l’efficacia del trattamento anticoagulante orale. In tutto 3milioni di prelievi annu effettuati in ospedale o nei laboratori convenzionati. Corti: "È sufficiente che ogni studio medico venga dotato di uno strumento per il calcolo dell’esame da sangue capillare. Regioni valuti proposta".

09 GEN - Una rilevazione appena conclusa da Fimmg Lombardia in collaborazione con Sifmed (la scuola di formazione ricerca del sindacato) ha confermato i dati di letteratura: con una prevalenza dell’1,5% sulla popolazione generale sono circa 150.000 i cittadini lombardi che mediamente, ogni 20 giorni devono calcolare il livello di coagulazione del sangue per misurare l’efficacia del trattamento anticoagulante orale.
 
"Sono cifre impressionanti - commenta Fiorenzo Corti, segretario  regionale della FIMMG -, quasi 3.000.000 di prelievi annui per pazienti affetti da trombosi venosa, disturbi del ritmo cardiaco o che hanno subito interventi di cardiochirurgia o di chirurgia vascolare. Questi pazienti - continua Corti - si rivolgono per ora, per l’effettuazione del prelievo, in ospedale o nei laboratori convenzionati, sono malati perlopiù fragili e anziani, che spesso devono essere accompagnati da un familiare per l’esecuzione dell’esame, con grande spreco di risorse personali e con sovraffollamento dei centri prelievi".
 
"A questa situazione si può porre rimedio con un coinvolgimento dei medici di famiglia - continua Corti - è sufficiente che ogni studio medico venga dotato di uno strumento per il calcolo dell’esame da sangue capillare, senza quindi necessità di prelievo da sangue venoso, attività che attualmente viene svolta in pochi studi medici e sostanzialmente su base volontaria. La Regione in questo momento è impegnata nell’attuazione della legge di riforma che dovrebbe valorizzare l’assistenza territoriale, abbiamo in più volte incontrato l’Assessore Giulio Gallera che si è dimostrato interessato a recepire le proposte innovative provenienti dalla medicina generale. I medici di famiglia ci sono è sufficiente solamente un piccolo investimento per mettere a disposizione dei loro studi un infermiere".
 
Lorenzo Proia

09 gennaio 2017
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