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Covid. Botta e risposta tra Fontana e il Garante per la Privacy su regole di utilizzo dati   

In un recente intervento il governatore della Lombardia ha espresso la necessità di “evitare” il ripetersi di “quanto accaduto in pandemia” quando “il garante della privacy ci ha impedito di utilizzare certi dati” considerati utili per contrastare l’emergenza. La replica dell’Autorità: “Adottate disposizioni frutto di un delicato bilanciamento tra le esigenze di sanità pubblica e quelle relative alla protezione dei dati personali”.

27 GIU - Botta e risposta tra il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e il Garante della Privacy, sulle decisioni prese dall’Autorità durante l’emergenza Covid.

Intervenendo negli scorsi giorni all'evento 'L'innovazione nel sistema sanitario nazionale' a Villa Erba a Cernobbio, Fontana ha parlato dei vantaggi della informatizzazione in sanità e dell’importanza di poter utilizzare i dati che derivano dai fascicoli sanitari elettronici. Fontana ha anche richiamato alla necessità di risposte chiare sul fronte privacy perché, ha detto, “è fondamentale per evitare che si verifichi quello che si è verificato quando, durante la pandemia, abbiamo subito rallentamenti, difficoltà ed impedimenti” ad utilizzare alcuni dei dati “perché il garante della privacy a un certo punto ci ha impedito di utilizzare certi dati che non usavamo per noi ma per tamponare l'emergenza che si era verificata”.

La risposta del Garante per la privacy non si è fatta attendere: “Sin dalla dichiarazione dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri il 31 gennaio 2020 – si legge in una nota del Garante -, l’Autorità ha adottato diverse disposizioni che hanno consentito degli interventi emergenziali che implicavano il trattamento dei dati e che sono state frutto di un delicato bilanciamento tra le esigenze di sanità pubblica e quelle relative alla protezione dei dati personali. Alcuni interventi, impugnati dai titolari del trattamento, sono stati confermati sia in Cassazione che dalla Corte Costituzionale”.

Per quanto riguarda, in particolare, le iniziative promosse in Regione Lombardia, nella nota si evidenziano due interventi dell’Autorità. “In un caso il provvedimento sanzionatorio nei confronti di una azienda sanitaria milanese del 13.05.2021 (www.gpdp.it - doc. web 9685332), impugnato, è stato confermato dalla Corte di Cassazione che ha riconosciuto le violazioni rilevate dal Garante e condannato l’Agenzia anche al pagamento delle spese processuali sostenute dall’Autorità. In un secondo caso il Garante ha sanzionato una azienda socio sanitaria di Milano (provvedimento del 7.12.2023 su www.gpdp.it - doc. web 9978342) che ha pagato la sanzione e modificato le impostazioni del dossier sanitario come indicato dall’Autorità”.

27 giugno 2024
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