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“Pre-Occupiamoci” della meningite in Lombardia. La prevenzione vaccinale come unica chiave per la salute di tutti

Storie che aiutano a scegliere. A Milano, presso la Sala Medicinema dell’Ospedale di Niguarda, si è svolto un incontro per conoscere la meningite e gli strumenti per contrastarla. Nel corso dell’incontro è stato proiettato il cortometraggio “Gli Altri”, realizzato dal Comitato Nazionale contro la Meningite, ispirato alla storia di Amelia Vitiello, che ha vissuto il dramma della perdita della propria bimba di 18 mesi a causa di un’infezione da meningococco B.

22 MAG -

“Pre-Occupiamoci della Meningite: agire oggi per proteggere il domani. Storie che aiutano a scegliere”. Questo il titolo dell’incontro aperto al pubblico che si è svolto il 20 maggio a Milano presso la Sala Medicinema dell’Ospedale Niguarda di Milano, promosso da Adnkronos Comunicazione, con il supporto non condizionante di GSK, cui hanno preso parte Catia Rosanna Borriello, Responsabile della Struttura Malattie Infettive, Vaccinazioni e Performance di Prevenzione della Direzione Generale Welfare della Regione Lombardia, Maurizio Orso e Filippo Salvini, rispettivamente Responsabile del Centro Vaccinale e Responsabile del Pronto Soccorso Pediatrico dell’Ospedale Niguarda di Milano, il medico pediatra Piercarlo Salari e l’avvocato Amelia Vitiello, Presidente del Comitato Nazionale conto la Meningite.

Nel corso dell’incontro, nato con l’obiettivo di favorire una corretta informazione sulle infezioni batteriche quali la meningite e sulle strategie di prevenzione, è stato proiettato il cortometraggio “Gli Altri”, realizzato dal Comitato Nazionale contro la Meningite, ispirato alla storia di Amelia Vitiello, che ha vissuto il dramma della perdita della propria bimba di 18 mesi a causa di un’infezione da meningococco B.


Nel nostro Paese, negli ultimi anni, si sta osservando una riduzione del numero medio annuale di segnalazioni di casi di meningite, con un maggior numero di casi durante il periodo invernale e tra i bambini di età inferiore ai 12 mesi. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità in Italia nel 2019 ci sono stati 190 casi di malattia invasiva da meningococco, nel 2020, 74 casi e nel 2021 i casi sono ulteriormente scesi a 26. Decremento probabilmente influenzato dalla pandemia da COVID-19.

Tra i diversi sierotipi, negli ultimi tre anni, quello “B” è stato quello riscontrato più frequentemente nell’intera popolazione e nelle diverse fasce di età, seguito dal “C”, dall’ ”Y” e dal “W”. Nello stesso lasso temporale, non sono, invece, stati riscontrati casi di sierotipi “A” e “X”.

“Non dobbiamo, tuttavia, ragionare solo in termini numerici. La meningite è una patologia rara ma molto grave, con esiti disabilitanti e spesso fatali – dichiara il dottor Filippo Salvini, Responsabile del Pronto Soccorso Pediatrico dell’Ospedale Niguarda di Milano – perché nell’arco di poche ore può portare alla morte. Questo avviene nel 10% dei casi e nel 10-20% dei sopravvissuti ci sono danni permanenti a livello cerebrale, perdita dell’udito, disturbi dell’apprendimento, amputazioni. Un rischio che è maggiore nei bambini in tenera età. Non sempre – continua Salvini – si è in grado di contenere i danni con terapie farmacologiche. Per questo è importante pensare in chiave preventiva con una profilassi vaccinale.”

“Ecco perché è importante “pre-occuparsi”, senza allarmismi, ma con una corretta informazione sugli strumenti di prevenzione disponibili come i vaccini – continua il dottor Maurizio Orso, Responsabile del Centro Vaccinale dell’Ospedale Niguarda di Milano - La maggior parte delle malattie meningococciche nell’uomo è dovuta ai sierotipi A, B, C, W135 e Y e per questi sono disponibili tre tipi vaccini. Nella nostra Regione il vaccino anti-meningococco C, raccomandato ed offerto gratuitamente dopo il compimento del 1° anno di vita, in occasione della vaccinazione antimorbillo-parotite-rosolia; il vaccino anti-meningococco ACW135Y è offerto gratuitamente agli adolescenti in occasione della vaccinazione HPV e rimane gratuito per tutti i non vaccinati fino alla maggiore età. Il vaccino anti-meningococco B è raccomandato e offerto gratuitamente a tutti i neonati a partire dai nati nel 2017. I giovani neomaggiorenni – aggiunge il dottor Orso - per un anno possono scegliere autonomamente di puntare sulla propria prevenzione. A questi target si affiancano le persone con patologie croniche e anche i loro conviventi. È opportuno sottolineare che per le fasce di età non coperte dalla ‘istituzionalità’, vi è sempre la possibilità di rivolgersi ai Centri Vaccinali ed effettuare la vaccinazione anti-meningococco con la formula del co-pagamento. Per questo, dobbiamo far crescere la cultura vaccinale e portare avanti un’azione comune tra i medici in chiave preventiva. Da qui, l’invito è quello di rivolgersi ai propri medici e ai Centri Specializzati per chiarire ogni dubbio”.

Negli ultimi tre anni la Lombardia è la prima per numero di casi segnalati di infezioni da meningococco tra tutte le Regioni italiane, anche se, come a livello nazionale, negli ultimi anni si è assistito a una diminuzione. Si è, infatti, passati da 38 casi nel 2019, a 17 nel 2020 e a 8 nel 2021, e anche in questo caso il sierotipo prevalente è risultato quello B, molto pericoloso nei bambini.

“Per questo è importante prevenire la patologia con la vaccinazione – dichiara Piercarlo Salari, pediatra di famiglia – Informare e dialogare con le famiglie e con i ragazzi adolescenti è un aspetto essenziale per accrescere l’adesione dei cittadini all’offerta vaccinale pervista dal SSN e dalla Regione Lombardia. I pediatri sono capillari sul territorio e danno informazioni fondamentali per la cultura della prevenzione. È, quindi, anche compito nostro sensibilizzare e sostenere verso una scelta consapevole i genitori indecisi, così come sarebbe auspicabile portare questo tema anche a scuola, informando direttamente gli adolescenti, attraverso uno stile di comunicazione consono, alla loro portata. L’importante è confrontarsi con esperti, evitando di lasciare che genitori e ragazzi si facciano persuadere da notizie non veritiere, tratte da fonti non autorevoli”.

A livello nazionale la copertura vaccinale nel 2021 è stata dell’80% per il vaccino contro il sierogruppo B, del 73% contro il sierogruppo C, e del 54% per i vaccini contro i sierogruppi A, C, W, Y. Percentuali maggiori a quelle registrate nel 2020, in particolare per il vaccino contro il sierogruppo B che si era attestato al 66%.

“Per quanto riguarda la Regione Lombardia, possiamo affermare che sia quella con la copertura vaccinale più alta rispetto a tutte le altre regioni – afferma la dottoressa Catia Rosanna Borriello, Responsabile della Struttura Malattie Infettive, Vaccinazioni e Performance di Prevenzione della Direzione Generale Welfare della Regione Lombardia – Per quanto riguarda la vaccinazione antimeningococcica contro il sierogruppo C (che prevede la somministrazione di una sola dose) nei bambini fino a 2 anni c’è una copertura del 94%, un po’ più bassa negli adolescenti (88%). Per quella contro il sierogruppo B, che stiamo offrendo dal 2017 a tutti i neonati di 2 mesi e ai pazienti cronici a rischio, nel 2020 abbiamo raggiunto una copertura del 93,5% per il ciclo completo (3 dosi). Il motivo di una adesione così importante deriva da due fattori. In primo luogo, la meningite è una malattia che, data la sua gravità, fa paura. Poi, perché, dal momento che non è ‘obbligatoria’, è meglio accettata. I genitori, infatti, sono più disposti a informarsi sui benefici derivanti da questa protezione.

“Per quanto riguarda la vaccinazione antimeningococcica – continua la dottoressa Borriello – soprattutto per i neonati, la pandemia da Covid 19 non ha causato un calo delle coperture. Diverso è il caso degli adolescenti, dove, invece, si è registrata una diminuzione. E questo per due motivi: il primo è che durante la pandemia con la limitazione degli accessi ai Centri Vaccinali abbiamo dovuto dare priorità ai neonati, ai soggetti a rischio e alle donne gravide, poi, perché nella fascia di età adolescenziale si è verificato un fenomeno cosiddetto da ‘stanchezza vaccinale’. Per questo motivo è nostro compito aiutare a riportare la copertura vaccinale degli adolescenti al periodo pre-pandemia, oltre che a raggiungere con informazioni mirate i pazienti cronici, per i quali sarebbe importantissimo avere una protezione contro la meningite, ma che per problemi legati alla privacy abbiamo difficoltà a contattare con messaggi diretti”.

“La corretta informazione è la cosa più importante. Specie per raggiungere chi continua ad avere dubbi, ai quali manca spesso quel dato in più per affrontare i propri timori – ha sottolineato l’avvocato Amelia Vitiello, Presidente del Comitato Nazionale contro la Meningite, fondato dopo aver perso la prima figlia di 18 mesi - Quando racconto la mia storia a un’altra mamma o papà, dico che oggi non ci penserei due volte. Il Comitato è nato nel 2007, per evitare che altri genitori vivessero la nostra drammatica esperienza, e per sensibilizzare le famiglie in merito alla prevenzione. D’altronde c’è ancora molta confusione tra vaccini obbligatori e raccomandati, ritenendo questi ultimi non indispensabili, dato che parliamo di incidenza rara della malattia. Ma non conta tanto il numero dei casi, quanto la loro gravità e la rilevanza sulla qualità della vita in caso di sopravvivenza. Vaccinarsi è un diritto-dovere per chi si protegge e per le fasce più fragili, poiché si aumenta l’immunità collettiva. Vaccinarsi è un atto per sé e per gli altri. Quindi – conclude Vitiello - i genitori scelgano l’opportunità che dà questo strumento di prevenzione”.



22 maggio 2023
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