Elezioni in Lombardia. Il confronto tra i programmi per la sanità dei candidati presidenti Fontana, Moratti, Majorino e Ghidorzi
Il governatore uscente Attilio Fontana (Lega), sostenuto dal centrodestra, il suo ex assessore al Welfare, Letizia Moratti, candidata per il terzo polo, l’europarlamentare Pierfrancesco Majorino, sostenuto dal centrosinistra e dal M5S, e Mara Ghidorzi per Unione Popolare, si sfideanno alla guida della Regione. Accesso alle cure, potenziamento della sanità territoriale e di prossimità, rafforzamento del ruolo delle farmacie e valorizzazione delle professioni sono punti in comune dei programmi elettorali. Ecco i programmi dei candidati.
23 GEN - A tre settimane dall’appuntamento alle urne, si scalda la campagna elettorale per le regionali della Lombardia. La sanità è tra i temi centrali nei programmi elettorali dei candidati alla presidenza. A sfidare il governatore uscente,
Attilio Fontana (Lega), sostenuto dal centrodestra, dopo lo strappo dei mesi scorsi, ci sarà la sua ex assessora al Welfare,
Letizia Moratti, candidata per il terzo polo. Per il centrosinistra concorre l’europarlamentare
Pierfrancesco Majorino, sostenuto anche dal M5S, mentre per Unione Popolare scende in campo
Mara Ghidorzi, sociologa, progettista e ricercatrice su tematiche legate all'inclusione socio- lavorativa, la cittadinanza attiva e la parità di genere.
I programmi sono ampi, affrontano numerose tematiche, dai trasporti al digitale, dalla sicurezza ai diritti e poi, ovviamente la sanità. Argomento da sempre al centro dell’attenzione in Regione Lombardia, dove la quota di sanità privata è sempre stata considerata un punto debole da una parte, ma anche motivo della presenza di centri di eccellenza dall’altra. Una sanità su cui ancora più si discute dopo la pandemia di Covid, la cui gestione da parte della Giunta Fontana e dall’assessorato, guidato fino a gennaio 2021 da
Giulio Gallera, poi sostituito da
Letizia Moratti e infine da
Guido Bertolaso ha generato numerose polemiche.
Ecco, quindi, in sintesi, i programmi per la sanità dei candidati presidenti in Regione Lombardia. ATTILIO FONTANA - CENTRODESTRA (il programma)Ampio spazi nel programma di Attilio Fontana dedicato alla sanità regionale che, assicura il governatore uscente, "è, e continuerà ad essere, una eccellenza a livello nazionale ed internazionale” ma che verrà potenziato sulla base di alcune linee di sviluppo sintetizzate nelle seguenti intenzioni: “Incrementare l'offerta di prestazioni, garantire la migliore accessibilità a tutti i cittadini per tutti i servizi, sviluppare l'innovazione, la ricerca e la digitalizzazione volta alla semplificazione per cittadini e operatori, rafforzare l'interconnessione nel sistema sociosanitario sia fisica (tra rete ospedaliera e rete territoriale) che digitale (interconnessione dei sistemi informativi), sostenere l'umanizzazione del sistema sociosanitario in tutti gli ambiti, coinvolgere e valorizzare tutti i soggetti operanti nel sistema, anche il Terzo settore e il mondo del Volontariato, in una collaborazione sempre più attiva ed efficace anche con gli enti locali del territorio”.
Uno degli obiettivi della sanità di Fondana sarà l'attuazione di "un sistema sociosanitario sempre più vicino al cittadino: la casa diventa il luogo di cura e assistenza domiciliare, da cui eventualmente indirizzare il paziente alle strutture della sanità territoriale e ospedaliere”. Dunque “potenziamento della domiciliarizzazione dei servizi integrati e presa in carico complessiva non soltanto degli aspetti sanitari, ma anche dei sostegni di natura sociale”.
Per migliorare la presa in carico, “supporto all'assunzione di personale dedicato ai medici di medicina generale (amministrativi e infermieri), finalizzato ad agevolare la semplificazione, la medicina di gruppo, il raccordo con le Case di Comunità e l'ampliamento di orari e servizi dedicati agli assistiti garantendo l'accesso a cure mediche per 24 ore 7 giorni alla settimana”.
Oltre alle Case e agli Ospedali di Comunità, sarà centrale anche “il pieno coinvolgimento della rete delle farmacie quali nodi strategici per gli aspetti di presa in carico dei pazienti con programmi di verifica dell'aderenza alle terapie e l'utilizzo della telemedicina”.
Sul fronte del privato, per Fontana dovrà essere garantita “la libera di scelta individuale anche mediante la collaborazione pubblico-privato per diminuire le liste d’attesa”. A questo scopo sarà necessario anche “rivedere il sistema tariffario e la contrattazione con i privati chiedendo volumi di prestazioni in funzione dei bisogni di assistenza e prevedendo che i percorsi diagnostico terapeutici siano garantiti e proposti dagli erogatori al cittadini in tempi adeguati”.
Sostegno, poi, per “cofinanziare le iniziative delle Aziende che attivano programma di welfare aziendale per la tutela e la prevenzione della salute, anche in convenzione con il sistema pubblico”.
Quanto alla rete ospedaliera, l’obiettivo sarà “una maggiore caratterizzazione dell’offerta” rafforzando “sia le aree di eccellenza della rete ospedaliera regionale, in una logica di attenzione ai cittadini lombardi e di attrattivi a livello nazionale e internazionale per i professionisti della sanità, sia assicurando al contempo capillarità e qualità dell’offerta in tutti i territori in funzione del bacino di utenza (orografico e demografico) sia attraverso interventi di edilizia sanitaria realizzando il piano di investimenti programmato di oltre 4 miliardi”.
LETIZIA MORATTI - TERZO POLO (il programma)Dall’ex assessore al Welfare l’impegno a “potenziare lo sviluppo di un Sistema Sanitario Regionale in grado di garantire l’equo accesso ai servizi e agli interventi di promozione della salute e di erogazione delle prestazioni sanitarie più appropriate per rispondere tempestivamente ai bisogni di diagnosi, cura, prevenzione ed assistenza, in un’ottica di equità sociale".
L’azione di governo, se Moratti sarà eletta, si svilupperà secondo indirizzi strategici volti a: “potenziare la continuità assistenziale e la medicina territoriale; potenziare l’accessibilità e l’equità nell’accesso ai servizi di prevenzione, cura ed assistenza, aumentare gli investimenti indirizzati a rendere la sanità più tecnologica e digitale per migliorare il processo di cura e assistenza dei pazienti, riducendo le lunghe attese, le ospedalizzazioni ed ottimizzando i costi complessivi, Estendere l’approccio One Health, nella consapevolezza della stretta correlazione tra salute dell’uomo, dell’ambiente e degli animali".
Sul fronte della medicina del territorio, anche Moratti punta al completamento del progetto Casa come prima luogo di cura e telemedicina, e pensa all’”adozione di forme di incentivazione, anche di natura straordinaria, a favore di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta con l’obiettivo di promuovere la copertura degli ambiti carenti”, otre che all'incentivazione dell’inserimento delle figure dell’infermiere e del personale amministrativo negli studi di MMG e PLS.
Per Moratti sarà anche necessario aumentare il numero di borse per il corso di formazione in medicina generale pari al fabbisogno stimato, che attualmente si attesta intorno a 776.
A favore della sanità di montagna andranno previste “forme di incentivazione economica per i medici dipendenti avente carattere ordinario e fisso per tutto il personale appartenente alla dirigenza medica, assunto con contratto a tempo indeterminato presso le aziende”, cos’ come “l’erogazione di benefit agli specializzandi quali, ad esempio, rimborso delle spese di trasporto oppure offerta di alloggi convenzionati”. E poi "maggiori investimenti strutturali e tecnologici dei presidi sanitari montani esistenti”.
Sul fronte ospedaliero, invece, “nei prossimi anni la sfida sarà quella di sostenere e valorizzare i professionisti, in particolare in quelle aree più critiche quali ad esempio l’emergenza urgenza. Dovranno inoltre essere consolidate le reti clinico-organizzative già avviate e strutturate nel corso del 2021 e del 2022.”
PIERFRANCESCO MAJORINO - CENTROSINISTRA + M5S (il programma)Parte all’attacco il candidato del centrosinistra, che sostiene come “dopo tre decenni di governo della destra, in Lombardia essere curati in tempi certi è diventato un privilegio. 28 lunghi anni che ci hanno consegnato una sanità diseguale e precaria, dove il diritto alla rapidità della cura dipende dalla possibilità di pagare e l’eccellenza è legata unicamente alla professionalità e alle competenze del personale medico sanitario”.
“Con noi - promette - la sanità tornerà nell’interesse pubblico: rimetteremo al centro la medicina territoriale (con vere case di comunità, medici e pediatri di base) e i diritti dei pazienti. Non ci sarà più spazio per la politica che occupa i posti di potere dimenticandosi completamente criteri di competenza e merito, cambieremo le procedure per selezionare i dirigenti delle grandi strutture ospedaliere”.
Tra le proposte, “un piano straordinario di riduzione delle liste di attesa del 50% per tutte le prestazioni sanitarie, non solo per quelle di urgenza ma anche per quelle programmabili e differibili. Arruoleremo nuovi specialisti, svilupperemo l’agenda unica pubblico/privato convenzionato per le prenotazioni e la pluralità di canali di prenotazione per facilitare l’accesso ai cittadini (call center, web, farmacie territoriali, sportelli). Istituiremo il Garante della Salute: una figura indipendente, dotato di un osservatorio, che promuova e difenda i diritti dei malati al fine di migliorare le politiche e le pratiche sanitarie del servizio sanitario regionale”.
Sul fronte del privato, l’obiettivo è “spostare le risorse dal privato al pubblico arrivando, entro i prossimi 5 anni, ad avere un sistema molto più efficiente e meno discriminante. Riconosciamo le punte di eccellenza della sanità lombarda nella sua componente privata, ma deve essere l’ente pubblico ad effettuare la programmazione sanitaria in base alle esigenze di salute dei cittadini”. Dunque “il 50% del budget oggi destinato al privato sarà utilizzato per negoziare con questi attori e definire annualmente quali e quante prestazioni sanitarie servono al sistema regionale per dare le adeguate risposte di salute ai cittadini lombardi. L’avvio di qualunque nuova attività di tipo sanitario e sociosanitario deve essere preventivamente autorizzato dalla Regione, sulla base di una programmazione regionale e territoriale che tenga conto dell’offerta già esistente dei servizi sia pubblici sia privati convenzionati, al fine di evitare inutili duplicazioni e conseguenti inefficienze del servizio sanitario”.
Il candidato del centrosinistra promette anche “l’esenzione dal pagamento del ticket sui farmaci per tutti i cittadini lombardi con un reddito familiare lordo annuo inferiore a 100mila euro”.
E il potenzieremo della rete dei consultori familiari, “che sono veri presidi socio-sanitari territoriali e che per troppo a lungo sono stati sottofinanziati e abbandonati”, con particolare attenzione all’applicazione della legge 194/78 sull’interruzione volontaria di gravidanza, in modo che sia garantita in "tutti gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate” e “introducendo meccanismi di premialità per le strutture che applicano a pieno la legge”.
MARA GHIDORZI - UNIONE POPOLARE (il programma)Anche per la candidata di Unione Popolare “la pandemia di Covid ha smentito la narrazione dell’eccellenza lombarda”, dove negli anni, i governi di centrodestra, hanno “favorito la privatizzazione, ridimensionato l’offerta sanitaria pubblica (chiusura di Pronto Soccorse e strutture sanitarie di base), ridotto il personale sanitario e costruito le fortune della sanità privata sfruttando proprio le carenze create nelle strutture pubbliche”.
Per la sanità del futuro, Unione Popolare dice dunque:
- Stop alle liste d’attesa una agenda unica regionale e pubblica
- Abolizione dell’intramoenia, dei ticket regionali e di ogni forma di partecipazione diretta extrafiscale alla spesa sanitaria da parte dei cittadini
- Piano straordinario regionale di assunzioni pubbliche a tempo indeterminato di medici, infermieri e di tutte le figure necessarie al buon funzionamento della sanità pubblica
- Ripristino e rafforzamento di tutta la medicina territoriale (SERT, Centri di salute mentale, etc) Abolizione definitiva del gestore per i malati cronici
Ricostituzione della medicina preventiva primaria
- Totale applicazione della legge 194 in ogni reparto di ostetricia e di ginecologia
- Rilancio della rete dei consultori pubblici con facoltà di somministrazione della RU 486 senza ricovero ospedaliero, presa in carico dei percorsi di transizione, costruzione sul campo della medicina di genere
- Modifica della legge regionale n.25 per l’introduzione di criteri di reddito ed eliminazione del contributo da parte delle persone con disabilità e/o dei loro nuclei famigliari
- Riscrittura della legge regionale N.23 “care giver” famigliare,
- Attivazione di organismi di partecipazione diretta di cittadini e di associazioni per garantire gestione e controllo popolare
- Carattere esclusivamente pubblico delle Case e degli Ospedali della Comunità
Lucia Conti
23 gennaio 2023
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