Osteoporosi. Il progetto LICOS della Liguria presentato in Commissione Salute delle Regioni
Il reumatologo Gerolamo Bianchi dell’ASL3 Genova, ricevuto in audizione dagli Assessori alla Salute di tutte le Regioni italiane, ha illustrato il Progetto ligure di cura e prevenzione delle persone con fragilità ossea. Importante il risultato clinico: -40% delle seconde fratture rispetto alla media nazionale. “Non solo un momento di condivisione dei risultati di un progetto, ma anche l’occasione per mettere a disposizione di tutte le Regioni la nostra esperienza”, ha detto Bianchi.
21 FEB - La prevenzione delle fratture da fragilità ossea e il modello organizzativo ideato e attuato nella ASL3 Genova, per la presa in carico dei pazienti fratturati, sono stati i temi al centro dell’audizione – tenuta ieri mattina – del Dott.
Gerolamo Bianchi in Commissione Salute della Conferenza delle Regioni. L’adunanza della Commissione, che riunisce gli Assessori alla Salute di tutta Italia in seno alla Conferenza delle Regioni, è stata l’occasione per Gerolamo Bianchi di illustrare il progetto LICOS (Liguria contro l’Osteoporosi), di cui è responsabile nell’ambito della sua attività di Direttore della S.C. di Reumatologia dell’ASL3 della Liguria.
Il progetto LICOS, illustra una nota dell’Asl 3, “è il primo e unico progetto istituzionale in Italia di presa in carico integrata del paziente con osteoporosi già fratturato. La presa in carico comprende un’assistenza completa, dalla diagnosi al monitoraggio dei risultati della cura, fino a una consulenza personalizzata per evitare le cadute in ambiente domestico. LICOS prevede infatti l’inserimento in un particolare setting di cura multidisciplinare di tutte le persone con più di 50 anni che abbiano subito una frattura di femore, con l’obiettivo precipuo di evitare il più temibile e disabilitante degli esiti della frattura, e cioè le fratture secondarie (o rifratture)”.
Durante l’audizione, lo specialista ha avuto modo di evidenziare i risultati raggiunti grazie al progetto LICOS. “Dei pazienti presi in carico, infatti, i rifratturati sono stati quasi il 40% in meno rispetto alla media nazionale, e cioè rispetto a coloro che non beneficiano ancora di un’organizzazione delle cure e della prevenzione analoga a quella varata con il Progetto LICOS. Tutto ciò ha ovviamente determinato anche una riduzione proporzionale del tasso di mortalità dei pazienti, oltre a un contenimento dei costi complessivi a carico del Sistema Sanitario Regionale”, spiega la nota.
Da parte della Vicepresidente e Assessore alla Sanità di Regione Liguria
Sonia Viale "soddisfazione per l’attenzione riservata ad un percorso concreto di prevenzione dedicato alla popolazione anziana fragile, nato in Liguria dall’esperienza dei nostri professionisti".
“Ringrazio tutti gli Assessori presenti, il Coordinatore della Conferenza, Assessore Icardi, e l’Assessore Viale che ha sostenuto il progetto LICOS sin dall’inizio – commenta Bianchi –. Questa audizione vuol essere non soltanto un momento di condivisione dei risultati di un progetto, ma anche l’occasione per mettere a disposizione di tutte le Regioni la nostra esperienza, qualora in altre aree del Paese si decidesse di mutuarla per ottimizzare il modello di presa in carico delle persone fratturate. Del resto i soggetti cosiddetti ‘fragili’, in Italia – ha concluso Bianchi – sono circa 5 milioni, e occorre quindi evitare in ogni modo che possano incorrere in nuove fratture, che rappresentano non solo una delle principali minacce per la sostenibilità dei nostri Sistemi Sanitari Regionali, ma anche una delle maggiori cause di morte nella popolazione over-50”.
21 febbraio 2020
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