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Vaccinazione antinfluenzale. In Liguria allo studio iniziative per operatori sanitari e nuove strategie comunicative. L'inchiesta di Quotidiano Sanità

La Regione è già al lavoro in vista della prossima capagna vaccinale. Già emerse grandi disponibilità dicollaborazione tra strutture sanitarie territoriali e medici di famiglia. L'obiettivoè quello di migliorare una opertura vaccinale ancora troppo bassa (47%) rispetto agli standard di obiettivo (75%) richiesti  per gli over 65. È quanto emerso nel primo di cinque incontri regionali organizzati da Quotidiano Sanità con il sostegno non condizionante di Sanofi Pasteur.

25 MAG - Una copertura vaccinale ancora troppo bassa (47%) rispetto agli standard di obiettivo (75%) richiesti a livello nazionale e internazionale per gli over 65. Molto lavoro da fare per sensibilizzare gli operatori sanitari a vaccinarsi (per dovere innanzitutto deontologico e di protezione per i cittadini che frequentano le strutture sanitarie). Grandi disponibilità e margini di collaborazione tra strutture sanitarie territoriali e medici di famiglia. Una generale convinzione che, seppure nei tempi ridotti della annuale campagna vaccinale, esistano molti spazi di miglioramento. Di contro, anzi a favore, la convinta disponibilità della Regione non soltanto a facilitare ogni percorso possibile in tal senso, ma anche e soprattutto a non porre alcun limite economico-finanziario per azioni più sinergiche, anche avvalendosi di vaccini di nuova generazione con copertura più estesa.
 
Sono questi alcuni dei punti salienti condivisi nel corso dell'incontro che ha visto discutere sul tema, la scorsa settimana a Genova, Walter Locatelli (Commissario straordinario di Alisa), Roberto Carloni (Direttore Epidemiologia e Prevenzione di Alisa), Giancarlo Icardi e Filippo Ansaldi (Professori di Igiene dell'Università di Genova), Roberto Rosselli (Coord. Assistenti sanitari Asl 3 Genovese), Maria Paola Briata (Direttore Dip. Prevenzione Asl 2 Savona), Andrea Stimamiglio (Segretario regionale Fimmg), Luigi Carlo Bottaro (Dg. Asl3 Genova), Ileana Scarrone (Vicepresidente Auser Liguria) e Mauro Santucci di Cittadinanzattiva.
 
Il workshop di Genova ha rappresentato il primo di cinque incontri regionali organizzati da Quotidiano Sanità, con il sostegno non condizionante di Sanofi Pasteur, nell'ambito del progetto "Influenziamoci, la prevenzione è contagiosa" con lo scopo di approfondire le problematiche della vaccinazione antiinfluenzale negli over 65 e negli operatori sanitari, alla luce dei dati estremamente bassi di copertura nazionale, e offrire spunti programmatici concreti per il miglioramento della governance di questa importante azione di sanità pubblica che, ogni anno, vede impegnate tutte le Regioni. Importante, in tal senso, la presenza delle associazioni dei cittadini (Auser e Cittadinanzattiva) che si sono rese disponibili a supportare la Regione Liguria in tutte le azioni programmatori e volte ad implementare una maggiore informazione dei cittadini in questo campo.

A giudizio del Commissario di Alisa, Walter Locatelli, i dati dell'indagine realizzata da Quotidiano Sanità a livello nazionale, declinata anche per la Regione Liguria e presentata nel corso dell'incontro, "dimostrano alcune lacune in termini di sensibilità e consapevolezza soprattutto nei confronti delle complicanze della patologia influenzale, sia dal lato degli operatori sanitari sia da quello dei cittadini over 65". Di qui l’impegno della Regione ad una riprogrammazione delle strategie comunicative sull’efficacia vaccinale anche ipotizzando l’opportunità di ricorrere ad una commissione terza per la valutazione dell’impatto economico e di efficacia dei diversi vaccini antinfluenzali presenti su mercato anche e soprattutto in vista dell'introduzione di un nuovo vaccino quadrivalente, a più ampia copertura e quindi potenzialmente più efficace.
 
L'impegno della Regione, non soltanto in termini di innovatività ma anche dal punto di vista economico è stato ben sottolineato da Roberto Carloni, Direttore Epidemiologia e Prevenzione di Alisa sottolineando, per la prossima campagna vaccinale, "la richiesta di quasi 320mila dosi, pari al 73% della popolazione anziana". E questo nonostante, purtroppo, le richieste di alcune Aziende e medici di medicina generale di volumi di acquisto appena sufficienti a coprire il 50% dei destinatari.
 
E' dunque necessario maggiore slancio e, perché no, anche un maggiore sforzo di fantasia per trovare strade che facilitino cittadini ed operatori ad accedere alla vaccinazione antiinfluenzale. Di questo si è detto assolutamente convinto Luigi Carlo Bottaro, Direttore generale della Asl 3 genovese, secondo cui "per risolvere il problema della scarsa adesione alla vaccinazione nel minor tempo possibile, poiché non è possibile imporre la vaccinazione ai cittadini piuttosto che agli operatori sanitari, dobbiamo renderla molto facile da fare e molto fruibile. Il che significa mettere il cittadino e gli operatori nelle condizioni di essere vaccinati senza tempi di attesa o interruzioni dal lavoro. All'interno della nostra azienda stiamo per esempio studiando la possibilità di istituire un centro dove sia gli operatori sia i cittadini che frequentano l'ospedale per qualsiasi motivo potranno vaccinarsi in qualsiasi momento".
 
"E nella passata stagione abbiamo messo in campo un intervento massivo a favore di tutti gli anziani ricoverati nelle nostre residenze assistenziali raddoppiando le forze professionali e mettendo sostanzialmente tutti i centri in condizione di accedere direttamente a questa pratica. Ma oltre a rendere più facile la vaccinazione" ha aggiunto Bottaro "possiamo anche renderla più interessante, per esempio offrendo a chi si vaccina una sorta di card con la quale ottenere altre prestazioni di prevenzione, una misurazione della pressione piuttosto che una glicemia. Insomma" ha concluso "bisogna costruire delle vere e proprie autostrade per la vaccinazione".
 
Secondo Paola Briata, Direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl 2 di Savona, "l'incontro di tutte le parti coinvolte è stato molto proficuo per porre in evidenza tutte le azioni che potremmo mettere in campo per ottenere una migliore copertura vaccinale. Sicuramente non c'è una prevalenza di un'azione sull'altra ma deve esserci maggiore sinergia, e questo credo sia un punto condiviso da tutti, tra le attività dei medici di famiglia, dei medici del territorio, del personale sanitario. Ma in primis" ha quindi avvertito Briata "chiunque deve fare comunicazione sulla vaccinazione anti influenzale deve esserne veramente convinto altrimenti non potrà mai essere convincente. Fino a quando le persone, ma anche molti operatori sanitari, non si renderanno conto di quante vita può salvare la vaccinazione anti influenzale, questa copertura non sarà mai sufficiente per far circolare meno il virus".
 
"I medici di famiglia liguri" ha quindi sottolineato Andrea Stimamiglio, segretario regionale della Fimmg "sono sempre stati a favore della vaccinazione e riteniamo che la campagna sia molto importante. Servono dei miglioramenti" ha aggiunto "soprattutto in termini di comunicazione verso i pazienti che qualche volta sono un po' titubanti. E' nostro compito coinvolgerli per spiegare quali sono i vantaggi della vaccinazione anti influenzale ma ci aspetteremmo anche alcune facilitazioni da parte della regione, per esempio in termini di copertura assicurativa nell'esercizio di questa pratica che svolgiamo per suo conto. In ogni caso ci impegneremo per migliorare i dati di copertura che oggi registriamo a livello regionale". 

25 maggio 2017
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