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Mi vergogno di nuovo di essere italiano e psichiatra. La perizia psichiatrica chiesta per Berlusconi

di Mario Iannucci

23 SET - Gentile Direttore,
un paio di decenni addietro scrissi che mi vergognavo di essere psichiatra e italiano quando venne sottoposto a TSO psichiatrico un uomo, completamente sano di mente, che si rifiutava di lasciare la sua bella casa di campagna che lui sosteneva essergli stata ingiustamente espropriata, ‘per un pugno di dollari’, al fine di ampliare l’Autosole[1].
 
Qualche giorno addietro i Giudici del VII collegio del Tribunale milanese, nell'ambito del processo sul caso Ruby Ter, hanno disposto una Consulenza Tecnica Psichiatrica su Silvio Berlusconi[2]. Tutti i media ne hanno parlato. L’imputato Silvio Berlusconi ha rinunciato a presenziare al processo, poiché tale rinuncia pare che sia l’unico modo per rifiutare di sottoporsi all’esame peritale senza rinunciare alla difesa. Il Presidente Berlusconi ha ritenuto che la decisione del Collegio costituisse per lui “un’onta intollerabile”.
 
L’imputato Berlusconi ha anche ricevuto attestazioni di solidarietà da parte di molti insigni rappresentati della legge, della cultura e della politica, appartenenti persino, come Romano Prodi, a fazioni opposte alla sua[3].
              
Sono psichiatra da molti decenni e ho lavorato da sempre come consulente psichiatra per il Ministero della Giustizia. Nel corso degli anni ho assistito, con grandissima sofferenza, al progressivo declino della psichiatria e della giustizia italiane, un declino che, dopo la decisione del VII Collegio del Tribunale penale milanese, sono propenso a ritenere forse inarrestabile e fatale per entrambe le discipline.
              
Debbo dire che mi dispiace moltissimo che il Presidente Berlusconi abbia pensato alla perizia psichiatrica come a “un’onta intollerabile”. Per sgombrare il campo da ogni equivoco, dirò subito che sono interista e che, così come in ambito calcistico, moltissime cose mi separano dal Presidente Berlusconi. Di una cosa però sono certo: che egli saprà capire la mia ironica allusione calcistica, perché, sebbene in un modo diverso dal mio, egli è sempre stato capace di ironia, come buona parte delle persone intelligenti. Non capisco quindi la sua indignazione per una decisione che, potendo apparire ridicola (absit iniuria verbis[4]), non può certo screditare la sua persona.
 
Qualsiasi psichiatra serio e onesto (ma ne esistono ancora?) potrebbe facilmente certificare, solo attraverso un esame degli “atti” (pubblici, di cui ci inondano da decenni tutti i media), la perfetta capacità di intendere e di volere del Presidente Berlusconi “al momento dei fatti”. Io quindi, se mi fossi trovato al posto del Presidente Berlusconi, avrei colto il carattere potenzialmente ridicolo di quella decisione dei Giudici e mi sarei sottoposto volentieri, ridendo come lui è capace di fare, alla CTU psichiatrica.
 
Assistito ben s’intende, come il Presidente Berlusconi sempre fa, dai migliori Avvocati e Consulenti Tecnici di Parte. Poi, se gli Psichiatri Consulenti Tecnici di Ufficio, dopo avere esaminato la Sua persona e tutti gli atti, avessero concluso per una Sua parziale o totale infermità di mente, avrei continuato a ridere di quella eventuale decisione insensata e ridicola. Tanto più insensata e ridicola, tale decisione, se fosse stata magari persino accompagnata, come accade di norma nelle perizie psichiatriche, da una valutazione della pericolosità sociale dell’imputato.
              
Sì, illustre Presidente Berlusconi: la follia (da cui penso proprio che Lei non sia affetto) non è disonorevole. Il ridicolo è molto disonorevole. E il disonore ricadrebbe su chi avesse inutilmente cercato di rendere Lei ridicolo.
              
Ma qui mi preme, soprattutto, commentare la decisione del Collegio del Tribunale penale milanese. Una CTU psichiatrica sul Presidente Berlusconi costerebbe (a mio parere inutilmente) diversi soldi allo Stato Italiano. Costerebbe diverso tempo (a mio parere inutilmente) a un Tribunale dello Stato. Espone a pesanti critiche (come di fatto è accaduto) un apparato giudiziario già molto criticato e criticabile. C’è allora da chiedersi perché il Collegio abbia richiesto tale CTU psichiatrica.
              
Ho cominciato a svolgere il compito di psichiatra CTU ai tempi in cui l’Ufficio Istruzione di Palermo (allora diretto dal Consigliere Antonino Caponnetto) chiamava taluni tecnici del Centro e del Nord Italia per valutare le condizioni psichiche di pericolosi imputati (anche per reati di “mafia”) che “mostravano” apparenti segni di follia. Si trattava degli anni in cui lo psichiatra Semerari venne trovato decapitato a Ottaviano.
 
Ho continuato per decenni a svolgere, nelle istituzioni italiane della Salute e della Giustizia, tale funzione valutativa, che io reputo fra l’altro altamente terapeutica. Poi ho progressivamente rinunciato a svolgere tale ruolo istituzionale. Troppo spesso, a mio modesto parere, i consulenti tecnici esprimono pareri arbitrari, che sempre meno rispondono a logiche di imparzialità scientifica, quelle logiche che dovrebbero guidare competenti valutazioni tecniche.
 
In un’epoca nella quale gli psichiatri forensi, che odono magari le grida di piazza o i sussurri del palazzo, valutano come quasi sano di mente un grave psicotico che, con motivazioni deliranti, uccide a picconate tre persone a caso, c’è da chiedersi se non possano spingersi a valutare come totalmente infermo di mente il Presidente Berlusconi. Questo pericolo indubbiamente c’è, ma occorrerebbe che l’imputato Berlusconi, come ha sempre fatto nei moltissimi procedimenti a Suo carico, affrontasse anche questo pericolo col sorriso sulle labbra.
              
Vorrei peraltro sviluppare un’ultima considerazione. Poiché svolgo da decenni la professione di psichiatra psicoanalista, e l’ho esercitata fino a pochissimi anni addietro anche in ambito penitenziario, resto del tutto convinto che esista sempre un confine, facilmente individuabile da un tecnico competente e onesto, fra chi, nel commettere un reato, è capace di intendere e di volere e chi, per follia, non lo è.
 
Nella maggior parte dei casi tale separazione è nettissima: deve essere individuata la follia del reo e devono essere indirizzate conseguentemente le necessarie operazioni terapeutiche e trattamentali. In taluni rari casi tale confine è più sfumato e, al di là della individuazione del profilo di una “seminfermità di mente” peraltro prevista dalle leggi attuali dello Stato Italiano, anche tecnici onesti e competenti è lecito che si interroghino se sia più “giusto” (più utile per il soggetto da valutare e per la società civile) riconoscere oppure no, nell’indagato/imputato, un “vizio di mente”.
 
Molti politici e molti tecnici, ormai da decenni (è del 1983 il d.d.l. presentato dai senatori comunisti Grossi e Gozzini), propongono di abolire dal codice penale italiano la figura del “vizio di mente”, che può portare, quando “totale”, a un proscioglimento dell’indagato/imputato. E’ davvero strano che nessuno, fra quelli che sostengono da decenni il progetto di giudicare tutti come “sani di mente”, abbia fatto sentire la sua voce per criticare la decisione, indubbiamente criticabilissima da molti punti di vista e molto lesiva per l’immagine della Giustizia, di sottoporre a perizia psichiatrica il Presidente Silvio Berlusconi.
 
Mario Iannucci
Psichiatra psicoanalista
Esperto di Salute Mentale applicata al Diritto
 

Note: 
[1]
Iannucci M., Quando mi vergogno di essere un cittadino italiano, un medico, uno psichiatra. L’articolo venne pubblicato quasi integralmente sul quotidiano La Nazione il 22 gennaio 2008 e, seppure solo attraverso delle citazioni, da La Repubblica e Il Corriere. Immediatamente dopo lo pubblicarono on line anche Persona e Danno e Psychiatry on line.

[2]Si veda, fra i molti altri articoli comparsi sui media, Valenti F., Berlusconi indignato per la perizia psichiatrica chiesta dai giudici del Ruby ter, su AGI (Agenzia Italia)
https://www.agi.it/politica/news/2021-09-16/berlusconi-ruby-ter-perizia-13889014/

[3]Si veda, ad esempio, Polidori E. G., Prodi si schiera con Berlusconi: “Perizia psichiatrica? Follia”, suQN – Quotidiano Nazionale
https://www.quotidiano.net/cronaca/prodi-si-schiera-con-berlusconi-perizia-psichiatrica-follia-1.6825003

[4]Poiché siamo in Italia nel 2021, qualcuno potrebbe ritenere offensivo il carattere “ridicolo” da me indicato (come ipotetico) della decisione dei Giudici. Potrei quindi essere denunciato per vilipendio. Considerando però che Romano Prodi ha definito una “follia” tale decisione, e che l’accusa di follia costituisce “un’onta intollerabile”, potrei trovarmi sul banco degli imputati insieme a una altro insigne Presidente del Consiglio. Anche se forse questa Italia è molto peggiore di quella di settant’anni addietro, e quindi sarebbe assai più consigliabile, almeno per me, seguire il consiglio che dava allora Gaetano Salvemini a chiunque fosse stato accusato di avere stuprato la statua della Madonnina sulla guglia del Duomo di Milano: prendere il passaporto e fuggire all’estero!


23 settembre 2021
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