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Medici Competenti: dalla “protesta” alla proposta

di Ernesto Ramistella

25 MAG - Gentile Direttore,
lo scorso 22 maggio è stata una giornata importante per i Medici Competenti italiani: proclamato lo stato di agitazione, l’area MC CoSiPS ha indetto in quella data una simbolica giornata di astensione dal lavoro dei MC libero-professionisti (i MC dipendenti/convenzionati hanno aderito via mail). La protesta scaturiva dall’esclusione dalle varie task-force dell’emergenza sanitaria, in particolare dal comitato tecnico-scientifico, di esponenti della nostra particolare categoria sanitaria, unici in possesso dell’indispensabile esperienza maturata nella quotidiana tutela di Salute e Sicurezza in tutti gli ambienti di lavoro, nonostante le numerose richieste formulate e la petizione sottoscritta da migliaia di professionisti del settore.

Il positivo risultato dell’iniziativa fa sì che il sindacato dei MC sia sempre più una realtà con cui fare i conti, radicandosi e consolidando la sua presenza capillare in tutto il Paese.  

L’area MC CoSiPS, costituita da poco più di 1 anno, è il settore sindacale dedicato alla peculiare attività professionale dei MC (dipendenti di enti pubblici o privati, convenzionati con aziende sanitarie, collaboratori di società di servizi e libero-professionisti) con l’obiettivo di tutelare tali operatori sanitari e rappresentarli in modo consono per affrontare e risolvere le principali criticità della professione.  Fermo restando che si continuerà a perseguire l’obiettivo prefissato prima richiamato, si ripropongono le principali istanze che l’organizzazione sindacale propone di portare avanti:

ribadire e assicurare l’autonomia e l’indipendenza del MC, soprattutto per i dipendenti/convenzionati;

superare le rigidità normative che obbligano ad adempimenti burocratici che sottraggono tempo all’attività di prevenzione e promozione della Salute nei luoghi di lavoro;

prevedere tutele analoghe a quelle di altri operatori sanitari, come ad es. la possibilità di sostituzione per motivate ragioni (malattia, ferie, maternità etc.);  

riconoscere la dignità professionale della categoria, mantenendo i più elevati livelli qualitativi della Disciplina Medicina del Lavoro, con il contrasto alle gare al ribasso d’asta, la proposta di un tariffario minimo nazionale, il congruo riconoscimento retributivo dell’attività consulenziale per datori di lavoro e lavoratori;

istituire un rapporto contrattuale standard con le aziende e le società di servizi, interpretando nel modo più corretto il nodo dell’intermediazione tra DdL, SdS e MC che è spesso foriero di interpretazioni capziose e contenziosi;

supportare i MC nel rapporto con gli organi di vigilanza, evidenziando le disparità di interpretazione tra le varie regioni e le contraddizioni normative che possono facilitare involontarie o apparenti inadempienze.

Le mutate condizioni sociali e sanitarie legate all’evoluzione dello scenario epidemiologico Covid-19 hanno imposto altri compiti ai MC che vanno dalla tutela dei cosiddetti “lavoratori fragili” alla “sorveglianza sanitaria eccezionale” e altro, disposti nei vari DPCM e DL, in parte ancora poco chiari per le indicazioni contrastanti o incongruenti con la legislazione vigente. Le regioni, in relazione alla rispettiva organizzazione territoriale, hanno incardinato per il MC adempimenti difficilmente applicabili e che esulano dalle sue competenze di legge.

In questo contesto è stato costantemente riconosciuto il ruolo pubblicistico del MC, il suo possibile apporto alla Sanità Pubblica con l’instaurazione di un rapporto, a livello territoriale, con i dipartimenti di prevenzione in modo però ancora frammentario e incerto, con ampie differenze tra le varie zone del Paese e senza tenere conto che nella maggior parte dei casi il MC è un libero-professionista e che quindi non può essere “obbligato” a svolgere ruoli effettivi in assenza di accordi collettivi e di un formale incarico e riconoscimento. Più di recente nel Decreto Rilancio, con una soluzione inedita, è stato designato l’INAIL come fornitore di medici del lavoro per le incombenze delle aziende non soggette a sorveglianza sanitaria ex DL 81/08, una novità interessante ma certo da approfondire.   

Su tutti questi attuali e delicati aspetti risulta essenziale il contributo di una O.S. di categoria forte e determinata, accanto alle società scientifiche e professionali del settore che non possono, per motivi statutari, svolgere attività sindacale.

L’area MC CoSiPS riempie un vuoto rimasto libero dalle altre associazioni, senza tema di commistioni o interferenze reciproche poiché ciascuna svolge una funzione differente - scientifica, professionale e sindacale - ma essenziale per l’intero comparto, che viene rafforzato e non indebolito da tutte le sue componenti, portando avanti un’azione unitaria e utilizzando ognuna gli strumenti a sua disposizione in un rapporto dialettico con le istituzioni, anche aspro ma sempre rispettoso delle prerogative relative.

Ernesto Ramistella
Segretario Nazionale Area MC CoSiPS


25 maggio 2020
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