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Lazio. Regione: “Dal 2018 assunti 10.000 operatori della sanità”. Cisl Medici: “A chi lavora in prima linea non sembra proprio” 

Per il sindacato il dato va spiegato. Ad esempio, tra questi 10mila operatori, quanti sono medici, infermieri o altro? Quante le assunzioni a tempo indeterminato? Quante le assunzioni nelle Asl periferiche? E quante le assunzioni per coprire pensionamenti e dimissioni? "Ma soprattutto quanti consulenti sono stati assunti nelle Asl in nome dell’emergenza Covid? A quale scopo e per quali cifre visto che si ha notizia di pagamenti che hanno dell’inverosimile?”.

14 LUG - In un comunicato la Cisl Medici Lazio e di Roma Capitale /Rieti evidenzia come l’immagine apparsa sul sito Salute Lazio della Regione sia “senza dubbio graficamente ben realizzata ed esteticamente accattivante”, ma anche poco significativa in assenza di altre informazioni.
L’immagine parla di 10.000 operatori della sanità assunti dal 2018 nel Lazio. "Una cifra importante che nelle intenzioni della regione vuole rendere merito all'impegno della struttura dell’assessorato", scrivono Luciano Cifaldi e Benedetto Magliozzi, segretari della organizzazione sindacale nella nota. "Alcune domande tuttavia crediamo debbano essere poste sperando di ottenere, almeno per una volta, una risposta”, osservano i due medici sindacalisti della Cisl.

In particolare, secondo la Cisl Medici, per comprendere meglio la portata della cifra citata dalla Regione, bisognerebbe sapere “quanti medici sono stati assunti? quanti infermieri? quanti biologi, veterinari, psicologi? quanti tecnici di radiologia, quanti tecnici di laboratorio, quanti della prevenzione? quante ostetriche, quanti pedagogisti? E quanti sono stati assunti a tempo indeterminato? E quanti a tempo determinato tanto per ingrossare le fila dei precari? E quanti di questi sono stati assunti nelle Asl periferiche che storicamente risentono della carenza di personale che diventa sempre più grave al punto da fare scendere in piazza numerosi sindaci come accaduto sabato scorso a Colleferro?”
 
Ma soprattutto, per la Cisl, la Regione dovrebbe dare conto di “quanti consulenti sono stati assunti nelle Asl in nome dell’emergenza Covid? E per quali cifre visto che si ha notizia di pagamenti su base oraria che hanno dell’inverosimile? E per quali compiti sono stati assunti questi super consulenti strapagati? compiti assistenziali? compiti formativi? altro?”.

Non solo. Per Cifaldi e Magliozzi la cifra citata dalla Regione non permette di comprendere la portata della manovra se non si chiarisce prima “quanti sono gli operatori usciti dal 2018 ad oggi dal sistema sanitario del Lazio per pensionamenti e dimissioni?”.

Tutte domande che la Cisl pone perché l’immagine di chi lavora nelle strutture del Ssr non restituisce una fotografia sempre positiva. “Ci sono reparti e interi ospedali in sofferenza come sono in sofferenza i medici, per limitarci alla nostra categoria, che sempre meno riescono ad usufruire di ferie e turni di riposo. E se tra i 10.000 operatori assunti dovesse essere preponderante la parte medica, cosa di cui dubitiamo fortemente, allora dovremmo vedere ridursi la spesa per le prestazioni aggiuntive e precipitare i tempi di attesa per i pazienti. La realtà di chi lavora in prima linea ci dice che non è così: aspettiamo dati concreti e smentite”, concludono Cifaldi e Magliozzi.

14 luglio 2021
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