Coronavirus. D’Amato al Consiglio straordinario: “Situazione sotto controllo. Ma ci prepariamo a tutti gli scenari possibili”
L’assessore alla salute del Lazio, riferendo oggi al consiglio straordinario regionale, ha spiegato che “non abbiamo previsioni nefaste, ma è nostro compito prepararci anche a una evoluzione peggiorativa della situazione”. Allo stato attuale, ha riferito l’assessore, tutte le persone positive al Coronavirus nel Lazio hanno avuto contatti con le zone del paese più esposte (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna) o provenivano da paesi esteri. Polemiche in Aula per l’assenza del governatore Zingaretti.
04 MAR - Dibattito straordinario oggi in Aula sulla situazione collegata alla diffusione del “Covid-19”. Sullo scranno della presidenza si sono succeduti il presidente del Consiglio regionale,
Mauro Buschini (Pd), e il vicepresidente
Giuseppe Emanuele Cangemi (FI). Più di un consigliere d’opposizione ha lamentato l’assenza del presidente della Regione,
Nicola Zingaretti. A riferire all’Aula sulle misure intraprese, è intervenuto l’assessore alla Sanità,
Alessio D’Amato, il quale ha innanzi tutto ricordato che l’emergenza nel Lazio è nata 34 giorni fa, con la coppia di cittadini cinesi risultata positiva a Roma. Attualmente è operativa una task force con lo Spallanzani, il servizio regionale di vigilanza sulle malattie infettive, la protezione civile. “La prossima settimana sarà decisiva - secondo D’Amato - per capire se le iniziative di contrasto messe in campo saranno state efficaci”.
Coordinamento con i prefetti e linee guida per la gestione dei percorsi di emergenza sono altre misure messe in campo, così come l’istituzione di un numero verde 800118800 che è attivo dal 27 febbraio scorso, al quale rispondono 40 medici e che dall’inizio della sua istituzione ha ricevuto oltre 8000 telefonate.
“È importante – sono state le parole di D’Amato rilanciata da una nota diramata dal Consiglio - e colgo l’occasione per ribadire un concetto fondamentale: In presenza di sintomi e anche in presenza di link epidemiologici, ovvero di contatti, è opportuno non recarsi al pronto soccorso, ma è opportuno, anzi indispensabile, comunicare al numero che ho poc’anzi citato qual è la situazione, in maniera tale da poter consentire l’invio in sicurezza e l’invio contenimento dei mezzi, qualora fosse necessario, o la gestione diretta a domicilio, cosa che sta avvenendo anche in diverse circostanze”.
“Attualmente – ha proseguito D’Amato - la situazione della nostra regione è una situazione sotto controllo, ma, così come ho detto in commissione, e lo ribadisco in Aula, ci stiamo preparando a tutti gli scenari possibili, e questo non perché abbiamo previsioni nefaste, ma perché è nostro compito prepararci anche a una evoluzione peggiorativa della situazione. Attualmente, nella giornata odierna abbiamo 22 casi di COVID-19 sul territorio regionale. Adesso stanno completando le ultime indagini epidemiologiche".
Si tratta di soggetti, ha riferito ancora D’Amato, che hanno avuto contatti con le zone del paese più esposte (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna), ma anche provenienti da paesi esteri. La regia della situazione è stata conferita allo Spallanzani fin da subito; nei prossimi giorni verranno implementati di 153 posti letto di terapia intensiva, che andranno ad aggiungersi ai 590 già in servizio. Un raddoppio complessivo comunque è stato quello dei posti letto dello Spallanzani, che è un punto di riferimento per tutte le regioni italiane, a parte la Lombardia, che ha nel presidio del Sacco un analogo riferimento, così ancora D’Amato. Un appello è stato rivolto dall’assessore per continuare a donare il sangue, che è tanto più necessario in questa situazione. “C’è attesa per le indicazioni nazionali”, ha detto l’assessore, ma in ogni caso è “importante la prevenzione che si concreta nella riduzione delle occasioni di contatto”. “Il sistema è pronto a rispondere” a eventuali intensificazioni della situazione di emergenza, nel suo complesso, ha concluso D’Amato.
Il dibattito d’Aula. La sintesi dell’Ufficio stampa del Consiglio Regionale
Chiara Colosimo (FdI) ha lamentato l’assenza del presidente Zingaretti e la scarsa considerazione per lo spirito collaborativo delle opposizioni; un plauso agli operatori della sanità che stanno lavorando con abnegazione e spirito di sacrificio, è stato rivolto dalla consigliera. “I dati sono preoccupanti ma non siamo ancora in una situazione di pandemia”, ha proseguito, riferendosi al fatto che i casi di contagio sono limitati nel numero e la mortalità è limitata percentualmente e a una fascia di popolazione anziana. Sicuramente questo fenomeno fa emergere l’importanza di una cultura dell’immunità “di gregge”, con buona pace di tutte le polemiche sui vaccini, per Colosimo. “Perché non riaprire strutture ospedaliere chiuse o trasformarne una esistente”?, questo si è chiesta in conclusione Colosimo.
Per Sergio Pirozzi (Lista Pirozzi) non c’è stata tempestività nelle misure a livello nazionale per arginare il fenomeno, che poteva essere contrastato molto più efficacemente con misure più drastiche, che si sono volute evitare in nome delle accuse di razzismo e xenofobia per chi le caldeggiava. “Il sistema Europa nel suo complesso non ha retto all’emergenza”, comunque, ad avviso di Pirozzi. Cessata l’emergenza, i responsabili dovranno andare a casa, almeno questo è certo, secondo il consigliere.
Giuseppe Simeone (FI) ha esordito dicendo che oggi doveva essere Zingaretti in persona a comunicare i dati della situazione; “procedure straordinarie” sono quelle che vanno messe in campo, secondo il consigliere. Anche errori sono stati fatti, nella gestione dell’emergenza, come dimostra l’infelice ubicazione della struttura di pretriage nell’ospedale di Formia, ha proseguito Simeone. Un “piano straordinario di reperimento delle risorse umane” è quello che serve, ad avviso di Simeone, che si chiede anche se vi sia un vero piano di emergenza. Anche le misure per fronteggiare la crisi economica dovuta al contagio sono importanti, ha aggiunto il consigliere approfittando della presenza in Aula dell’assessore allo sviluppo economico Paolo Orneli.
Stefano Parisi (Lazio 2018) ha detto che “un disastro” è stato fatto a proposito di questo contagio, a suo avviso, anche con riferimento agli aspetti comunicativi della vicenda. Drammatiche in particolare le ripercussioni sull’economia di questa situazione, ha proseguito Parisi. Un vero peccato l’assenza di Zingaretti, ha concluso Parisi, perché avrebbe potuto ascoltare contributi utili per rimediare all’inadeguatezza dell’azione del governo nazionale.
Rodolfo Lena (Pd) ha espresso apprezzamento per lo sforzo del personale sanitario e per le misure messe in campo dalla Regione. Da valutare, a suo avviso, la proposta di aprire le graduatorie del personale in questa situazione di eccezionalità. Anche le strutture private accreditate “devono fare la loro parte” in questa fase, relazionandosi con la parte pubblica. Non lasciare soli i sindaci dei territori regionali, che si trovano a combattere con una situazione enorme, ha raccomandato Lena. Bene le misure adottate nel Lazio comunque, a suo avviso.
Daniele Giannini (Lega) ha espresso invece apprezzamento per le misure messe in campo nelle regioni colpite maggiormente dal virus, quelle settentrionali; “contraddittoria e allarmistica” invece, in alcuni casi, l’informazione, nella quale deve aumentare l’incidenza di quella istituzionale, per il consigliere della Lega. Nuove emergenze però scaturiscono da questa situazione, il che impone, secondo Giannini, anche un riesame del bilancio vigente. “L’Europa è un’incognita”, secondo Giannini, ma da essa bisogna pretendere aiuto in questa circostanza.
“Ci sono momenti in cui una assenza come quella del presidente Zingaretti fa molto più rumore”, e secondo
Roberta Lombardi del Movimento 5 stelle questo è uno di quelli. La solidarietà a livello europeo è senz’altro necessaria in questa fase; lacune nella relazione dell’assessore dice di aver riscontrato Lombardi, riferendosi ai casi dell’assistenza territoriale e di quella domiciliare. Specie con riferimento ai medici di base e ai pediatri, mancano indicazioni univoche di comportamento da parte della regione, secondo Lombardi. “Uomini e mezzi sono idonei all’intervento?”, si è chiesta ancora Lombardi; anche la particolare conformazione di alcune parti del territorio laziale esige misure ad hoc, ha concluso la consigliera del M5s.
Dopo una breve sospensione, per dare modo alla capigruppo di riunirsi, ha riaperto la seduta il vicepresidente
Devid Porrello (M5s) il quale ha dato la parola al vicepresidente della Regione Lazio,
Daniele Leodori (Pd). Leodori ha riferito all’Aula che nel pomeriggio è in programma una conferenza Stato – regioni e un Consiglio dei ministri nel corso del quale saranno stabilite nuove misure. Leodori ha dichiarato che i capigruppo in Consiglio saranno costantemente aggiornati sull’evolversi della situazione. A seguito delle comunicazioni di Leodori, Porrello ha sospeso la seduta straordinaria.
04 marzo 2020
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