Coronavirus. Cisl Roma-Lazio contro le mascherine senza marchio CE
“E tutto quello che si è detto e scritto e letto prima allora era uno scherzo? A quando un bel decreto legge dove sarà vietato ammalarsi? Non scherziamo sulla pelle delle persone. Pretendiamo chiarezza”, commentano i segretari della la Cisl Medici Lazio e Roma Capitale/Rieti.
03 MAR - “Per favore diteci che non è vero. Diteci che è un refuso di stampa. Siamo disposti anche a dichiarare che abbiamo letto male o che eravamo in preda ai fumi dell’alcool”.Così, in un comunicato stampa,
Luciano Cifaldi, segretario generale della Cisl Medici Lazio e
Benedetto Magliozzi segretario generale della Cisl Medici di Roma Capitale/Rieti, commentano il decreto legge Gualtieri che, riprendendo gli indirizzi dell’Oms, autorizza il ricorso alle mascherine chirurgiche, quale dispositivo idoneo a proteggere gli operatori sanitari, e stabilisce che siano utilizzabili anche mascherine prive del marchio CE previa valutazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.
“E tutto quello che si è detto e scritto e letto prima allora era uno scherzo? Allora è vero che anche la povertà si può sconfiggere per legge. Allora tutto è possibile ed anche il contrario di tutto. A quando un bel decreto legge dove sarà vietato ammalarsi? A quando un bel decreto legge dove ogni cinque anni bisognerà obbligatoriamente tifare per una squadra di calcio diversa dalla precedente?”, osservano i due sindacalisti.
“Non scherziamo sulla pelle delle persone. Non scherziamo sulla pelle dei malati. Non scherziamo sulla pelle dei medici, degli infermieri e degli altri operatori della sanità a forte rischio di contrarre un contagio”, continuano Cifaldi e Magliozzi. "Pretendiamo chiarezza e non la fantasia applicata alla sanità”.
I segretari di Cisl Medici Lazio e Cisl Medici di Roma Capitale/Rieti chiedono, dunque, “al presidente della giunta regionale del Lazio Nicola Zingaretti, anche nella sua veste di segretario del Partito Democratico, e all'assessore alla sanità Alessio D'Amato di intervenire autorevolmente a tutela della salute pubblica perchè gli operatori tutti e i cittadini hanno bisogno di chiarezza e garanzia”.
03 marzo 2020
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