Vaccino antipneumococcico. GSK : “Pari efficacia tra i due prodotti oggi disponibili”
L’azienda interviene in riferimento alle critiche espresse dai pediatri della Cipe Lazio che stigmatizzavano l’adozione dell’antipneumococcico 10 valente in sostituzione del 13 valente. “Le stesse Autorità Sanitarie hanno riconosciuto l’idoneità di PCV10 ad offrire un alto livello di protezione antipneumococcica ed essere pertanto impiegato nei programmi di immunizzazione nazionali”.
20 FEB - GSK interviene in riferimento alle perplessità sollevate recentemente dai pediatri della Cipe Lazio in merito alla efficacia ed idoneità del vaccino PCV10 a soddisfare le esigenze di Sanità Pubblica della vaccinazione antipneumococcica.
“Le valutazioni aggiornate da parte delle Autorità Sanitarie Internazionali si basano sul concetto di efficacia complessiva per valutare la protezione vaccinale contro le patologie pneumococciche invasive nei bambini – afferma
Barbara Grassi, Direttore Medico Scientifico di GSK Italia. In tal senso SAGE, Ente di valutazione medico-scientifica indipendente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha concluso che non vi sono differenze nell’efficacia complessiva tra i due vaccini antipneumococcici attualmente disponibili. Le stesse Autorità Sanitarie hanno riconosciuto l’idoneità di PCV10 ad offrire un alto livello di protezione antipneumococcica ed essere pertanto impiegato nei programmi di immunizzazione nazionali.”
Oggi circa 40 Paesi a livello mondiale continuano a scegliere PCV10 o hanno allargato il suo utilizzo nella loro programmazione vaccinale. Tra questi ci sono Paesi come Svezia, Nuova Zelanda e Finlandia che hanno campagne di prevenzione di livello paragonabile a quello italiano.
In Italia la Regione Piemonte in base alle indicazioni del Ministero della Salute e al contesto epidemiologico regionale, ha riconosciuto PCV10 idoneo alla prevenzione delle malattie pneumococciche invasive e lo offre ai nuovi nati a partire dal 2018.
"Con questo tipo di conoscenza sui vaccini pneumococcici in età pediatrica - ha concluso Barbara Grassi - le Autorità Sanitarie nazionali e regionali possono offrire programmi di immunizzazione all'avanguardia ma anche mettere in concorrenza più vaccini. In questo modo è possibile ottimizzare i benefici che la competizione offre e garantire, al contempo, una ulteriore opzione di salute per i bambini italiani”
20 febbraio 2019
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