Vaccini. D’Amato (Lazio): “Ipotesi di normativa a geografia variabile non garantirebbe equità”
Per l’assessore alla Regione Lazio le ipotesi circolate in queste settimane anche dopo le recenti affermazioni del Ministro non vanno nella giusta direzione: “Abbiamo bisogno di almeno un biennio di stabilizzazione e miglioramento dei risultati ottenuti sulle coperture vaccinali per raggiungere gli standard richiesti oggi dall’OMS, e poi fare le opportune verifiche”
24 LUG - “Un’ipotesi di normativa a geografia variabile non garantirebbe equità nella tutela della salute pubblica, come per altro ben segnalato dalla Società italiana di pediatria (SIP)”. Lo dichiara l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Socio-sanitaria della Regione Lazio,
Alessio D’Amato.
“In realtà abbiamo bisogno di almeno un biennio di stabilizzazione e miglioramento dei risultati ottenuti sulle coperture vaccinali per raggiungere gli standard richiesti oggi dall’OMS, e poi fare le opportune verifiche. Lo dico da una Regione – prosegue D’Amato – che ha fatto enormi passi in avanti verso la cosiddetta ‘immunità di gregge’ passando da una situazione critica, ad avere il più alto tasso di coperture vaccinali tra le Regioni italiane. Occorre tempo e un grande sforzo organizzativo”.
“La cosa importante semmai – conclude - è avere certezza dei tempi sulla realizzazione dell’Anagrafe unica vaccinale nazionale che è un elemento indispensabile per l’uniformità delle campagne vaccinali”.
24 luglio 2018
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