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Sanità privata. Cgil, Cisl e Uil all'attacco: “Da 12 anni senza contratto, tempo scaduto: subito rinnovo”. Al via raccolta firme

I sindacati in una nota lanciano una raccolta firme per chiedere un intervento diretto in Conferenza Stato-Regioni e “mettere fine allo stallo delle trattative sul rinnovo del CCNL, facendo pressione per interrompere l’immobilismo interessato delle organizzazioni datoriali, a partire da Aris e Aiop”.

12 LUG - I sindacati alla battaglia per il rinnovo del contratto dei lavoratori della sanità privata del Lazio. Fp-Cgil Roma e Lazio, Cisl-Fp Lazio e Uil-Fpl Roma e Lazio lanciano una grande raccolta firme tra i lavoratori indirizzata al Governatore Nicola Zingaretti, alla giunta e ai Consiglieri regionali per chiedere “un intervento diretto in Conferenza Stato-Regioni e mettere fine allo stallo delle trattative sul rinnovo del CCNL, facendo pressione per interrompere l’immobilismo interessato delle organizzazioni datoriali, a partire da Aris e Aiop”.
 
“La petizione – si legge in una nota - , che in queste settimane Cgil Cisl e Uil sottoporranno ai lavoratori di tutte le strutture sanitarie accreditate del Lazio, ha un obiettivo ambizioso: mettere in atto un’azione forte per giungere alla firma del contratto e riequilibrare un Ssr in cui il privato gestisce il 40% dei servizi alla salute. “25.000 dipendenti sono senza contratto da 12 anni. Operatori e professionisti che ogni giorno, 24 ore su 24, contribuiscono a garantire la salute dei cittadini e sui quali pesano grandi disparità di salario, diritti, valorizzazione delle competenze, crescita professionale e formazione rispetto ai colleghi della sanità pubblica, che proprio quest’anno hanno ottenuto il rinnovo di contratto”, scrivono Natale Di Cola, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini – segretari generali di Fp-Cgil Roma e Lazio, Cisl-Fp Lazio e Uil-Fpl Roma e Lazio – in una nota. “Il tempo è scaduto: è il momento di avere risposte, dignità e rispetto. La Regione deve fare la sua parte”.
 
Al presidente Zingaretti e al Consiglio regionale, le federazioni di categoria chiedono anche trasparenza e regole certe per le aziende sanitarie private: “È necessario fare di più, sia sul piano del controllo sulla gestione delle risorse pubbliche, sia sul sistema di accreditamento e sulla pianificazione delle attività. Bisogna regolare servizi e lavoro riproponendo norme come la DCA 422/17 sui requisiti organizzativi, ma anche rendere obbligatorie la rendicontazione e la pubblicazione dei bilanci, per evitare che vengano paventate situazioni di presunta crisi, con conseguenze dirette sui lavoratori. E poi serve una programmazione triennale che tenga conto del costo del lavoro, per evitare che imprenditori poco corretti possano utilizzare la definizione dei budget come alibi per venir meno ai loro obblighi”.
 
Per Cgil Cisl e Uil occorrono poi garanzie e atti concreti contro il dumping contrattuale e per il superamento del precariato: “Chiediamo una revisione degli organici, che vada oltre il concetto di minimi assistenziali. E che sia posto, come requisito per l’accreditamento, l’assunzione con contratto di lavoro subordinato, con riferimento ai CCNL firmati dalle organizzazioni sindacali e associazioni di lavoro maggiormente rappresentative”.
 
“Il rinnovo del contratto collettivo nazionale e lo stop ai contratti pirata devono essere una priorità anche per la Regione Lazio. Dopo la manifestazione unitaria del 12 giugno, ora porteremo la nostra petizione in tutti i posti di lavoro fino al 15 settembre”, concludono Di Cola, Chierchia e Bernardini. “Se entro quella data non avremo risposte, proclameremo una grande mobilitazione di tutto il personale della sanità privata del Lazio”.

12 luglio 2018
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