Disabilità. Consulta disabili in audizione alla Pisana: “Risanamento dei conti no a discapito dei più deboli”
Criticata dall’organismo l'assenza di consiglieri regionali all’incontro promosso dal presidente della settima commissione. Tra i servizi “ridimensionati”, la Consulta ha citato i Centri di igiene mentale di zona, alle prese con la mancanza di personale. Nella relazione presentata alla Commissione, toccate anche le questioni riguardanti le rette di ricovero nelle Rsa e nelle strutture residenziali e diurne.
06 OTT - La commissione Politiche sociali e Salute del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da
Rodolfo Lena, ha tenuto ieri un’audizione con la Consulta regionale per i problemi della disabilità e dell'handicap, organo statutario istituito nel 2003 e formato dai rappresentanti di associazioni e fondazioni che operano a vario titolo in favore delle persone con disabilità e delle famiglie che se ne prendono cura. All'audizione, per la Giunta, ha partecipato il dirigente dell'Area Politiche per l'inclusione della direzione regionale Salute e Politiche sociali,
Antonio Mazzarotto
A prendere la parola è stata la presidente della Consulta, Francesca Bellafemina, secondo la quale “il pur necessario risanamento dei conti pubblici non può attuarsi, nel Lazio, riducendo i servizi ai più deboli”. “Sono stati citati – riporta una nota dell’ufficio stampa del Consiglio regionale - i ridimensionamenti di molte strutture sanitarie locali, come i Centri di igiene mentale di zona, alle prese con la mancanza di personale. Nella relazione presentata alla Commissione, toccate anche le questioni riguardanti le rette di ricovero nelle Rsa e nelle strutture sociali e sanitarie che erogano assistenza residenziale e diurna; le problematiche non ancora definite delle giornate di assenza dai Centri; il disagio dei disabili intellettivi non collaboranti e con problematiche relazionali”.
La Consulta chiede poi un maggior coinvolgimento nelle fasi di preparazione dei provvedimenti riguardanti la variazione delle rette di ricovero nelle strutture, denunciate in costante aumento. “Apprezziamo l'innalzamento della soglia Isee fino a ventimila euro per ver diritto alla compartecipazione delle spese da parte del Comune nel pagamento delle rette, ma la contribuzione a carico del cittadino risulta comunque particolarmente onerosa”, ha dichiarato Bellafemina, che, riferisce la nota, “ha anche stigmatizzato l’assenza di consiglieri regionali all’audizione e la difficoltà di incontrarsi e confrontarsi con i vertici della sanità regionale”.
06 ottobre 2017
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