Università Cattolica. Nuovo look per l’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni
Dati, archivi e serie storiche saranno accessibili nel sito web dell’Osservatorio. Tirate le somme di 15 anni di attività di Osservasalute: aumenta la speranza di vita, ma rimangono problemi di equità tra le Regioni. Avviata collaborazione con Simg. Ricciardi: “Vogliamo trasformare i nostri Rapporti da strumento scientifico per addetti ai lavori in una fonte di informazioni per tutti”.
13 MAR - “In 15 anni abbiamo creato un network che coinvolge circa 230 esperti articolati in 21 sezioni regionali che si occupa di raccogliere dati regionali comparabili provenienti da diverse fonti ed elaborare e diffondere strumenti di sorveglianza della sanità pubblica. Oggi siamo ad una svolta: l’Osservatorio Nazionale sulla Salute delle Regioni Italiane si rinnova attraverso il suo sito web per rendere fruibili a coloro che ne hanno la necessità tutti i dati raccolti, i propri archivi, le serie storiche per le analisi e le considerazioni utili a chi lavora nella salute. Vogliamo trasformare i nostri Rapporti da strumento scientifico per addetti ai lavori in una fonte di informazioni per tutti”.
Così
Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e Direttore dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane ha annunciato nel corso di una conferenza stampa al Policlinico Gemelli di Roma, le novità che interessano l
’Osservatorio ato 15 anni fa su iniziativa dell’Istituto di Sanità Pubblica-Sezione di Igiene dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per monitorare l’impatto della devoluzione sulle condizioni di salute nelle diverse Regioni.
Una grande raccolta di dati - elaborati a livello nazionale con la collaborazione di un potente network regionale, di Istituti di Igiene di altre Università Italiane e numerose istituzioni pubbliche nazionali, regionali e aziendali - da oggi consultabile nel nuovo sito web (http://www.osservatoriosullasalute.it) senza bisogno di registrazione o password.
Un rinnovamento importante per l’Osservatorio che apre anche ad una nuova collaborazione con la Società italiana di medicina generale (Simg) per lo studio e il trattamento delle patologie croniche.
“La crescente complessità della realtà sociale ed economica che stiamo vivendo – ha aggiunto Ricciardi – rende necessarie attente valutazioni, l’ausilio di numerosi dati statistici e forti capacità di analisi in grado di orientare le scelte che condizioneranno il futuro della sanità pubblica e la sua sostenibilità. L’interesse riscosso e i riconoscimenti ricevuti in questi anni ci hanno quindi spinto ad avviare questa nuova fase finalizzata a potenziare e modernizzare gli strumenti di comunicazione anche ampliando l’offerta di contenuti digitali con la realizzazione di focus, approfondimenti e commenti a notizie di attualità durante l’anno”.
Punta di diamante dell’Osservatorio è il Rapporto Osservasalute che ha analizzato il Ssn Nazionale a 360°, prendendo in considerazione gli aspetti legati alle attività, alle risorse economiche e ai bisogni di salute della popolazione e che tira le somme: negli ultimi 15 anni è aumentata la speranza di vita anche se ci sono problemi di equità tra le Regioni. Italiani fumano di meno ma sono più in sovrappeso e sedentari come nel passato.
“In questi 15 anni alcune cose sono migliorate – ha aggiunto
Alessandro Solipaca, Direttore Scientifico dell’Osservatorio – la speranza di vita media di un italiano è cresciuta, secondo gli ultimi dati del 2016, a 82,8 anni (80,6 per gli uomini e 85,1 per le donne) anche se si segnalano problemi di equità tra le regioni, in Campania l’aspettativa di vita media è infatti di soli 80,0 anni mentre nella Provincia Autonoma di Trento è di 83,5 anni. Per quanto riguarda l’abitudine al fumo, gli italiani sono andati migliorando, passando dal 25,5% di fumatori di 15 anni fa al 19,6% nel 2015 facendo ben sperare per il futuro. Molti aspetti – ha aggiunto – sono purtroppo andati peggiorando, ad esempio gli stili di vita, in cui c’è stato un aumento sensibile delle persone in sovrappeso, registrando nel 2015 il 35,3% degli adulti e il 24,9% dei bambini con eccesso di peso; l’attività fisica non è mai decollata, con il 39,9% della popolazione sedentaria stabile da 15 anni mentre sono ancora troppo pochi gli italiani che praticano un’attività sportiva (23,8% in modo continuativo)”.
Nuova collaborazione con Simg. “Da quest’anno – ha dichiarato
Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – la collaborazione con l’Osservatorio Nazionale sarà più stretta: infatti Simg mette a disposizione dell’Osservatorio i dati forniti dalle cartelle cliniche dei pazienti italiani, raccolte attraverso Health Search, l’importante database che registra, nel più rigoroso rispetto della normativa vigente, i dati che consentono di tracciare e studiare sia il comportamento dei medici di medicina generale sia comprendere come vengono trattate le più frequenti patologie croniche”.
13 marzo 2017
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