Mammografie al carcere di Rebibbia: “Più salute per le detenute e risparmi per il Ssr”
L’attività è iniziata il 27 ottobre 2016. L’obiettivo è garantire una diagnosi precoce ma anche una riduzione delle “costose e laboriose traduzioni all’esterno per l’erogazione delle stessa prestazione”. A Rebibbia sono detenute circa 300 donne.
04 NOV - La Asl Roma 2, grazie all’installazione di un Mammografo Digitale Indiretto e di 2 monitor ad altissima definizione, garantisce, a partire dal 27 ottobre 2016, l’effettuazione di mammografie per le ospiti della Casa circondariale Femminile di Rebibbia.
“Tale strumentazione – spiega la Asl Roma 2 in una nota - consente di fornire una prestazione sanitaria qualificata, ad alta tecnologia, alle donne ospiti dell’Istituto penitenziario più grande d'Italia e d'Europa – circa 300 donne detenute – per una diagnosi precoce e al contempo una riduzione delle costose e laboriose traduzioni all’esterno per l’erogazione delle stessa prestazione”.
Il trasferimento al Servizio Sanitario Nazionale delle funzioni della Sanità in ambito penitenziario, avvenuto il 1 ottobre 2008, spiega la Asl, “ha rappresentato un momento di estrema criticità per le Aziende Sanitarie Locali chiamate a garantire livelli uniformi di assistenza ad una popolazione che, per le caratteristiche implicite allo stato di ristrettezza, presenta maggiori bisogni assistenziali. La collaborazione tra l’Azienda e il Complesso Carcerario di Rebibbia ha reso possibile l’attivazione del programma di screening con l’obiettivo di ottimizzare le risorse e migliorare le prestazioni sanitarie”.
04 novembre 2016
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