Lazio. Ares 118. Uil: “Carenza di personale sta mettendo in ginocchio il servizio pubblico”
Massimo Mattei, segretario della Uil Fpl Roma e Lazio, dipinge un quadro impietoso: “Registriamo situazioni inaudite, dovute alla carenza di personale che imperversa in questo settore della nostra sanità. Tra tutte, quelle sicuramente più gravi sono rappresentate dall’utilizzo, in alcuni casi, dei barellieri come autisti, in barba alle differenze contrattuali e di categoria esistenti fra queste due figure”.
09 FEB - “Dove sono la Regione e la dirigenza dell’Ares 118 Lazio mentre l’emergenza/urgenza nel territorio laziale versa in condizioni disastrose?”. E’ l’interrogativo provocatorio formulato da
Massimo Mattei, segretario della Uil Fpl Roma e Lazio. “Iniziamo partendo da dove avevamo finito – prosegue – ovvero da un parco macchine composto per la maggior parte da macchinari vetusti, malridotti e troppe volte inutili ai fini della gestione dell’emergenza ed urgenza sanitaria. Se sommiamo a questo la grave carenza di personale, nonostante i piani annunciati in pompa magna dalla Regione, otteniamo una situazione, quella attuale, che ormai è arrivata ai limiti del grottesco".
Per la mancanza di personale, osserva Mattei, l’Ares 118 Lazio, autorizzata in merito da una delibera della Regione, “ha iniziato a far diventare una consuetudine quella di far uscire per un intervento un’ambulanza con due, anziché tre membri di equipaggio: l’autista e l’infermiere. Questo, nei casi più semplici sia a livello di emergenza sanitaria che di collocazione fisica dell’utente, passa inosservato anche grazie alla grande professionalità dei lavoratori”.
Tuttavia, fa notare, nei casi più urgenti e con difficoltà di spostare il paziente,
“l’equipaggio a due diventa assolutamente insufficiente e le conseguenze dirette sono rappresentate o dalla chiamata di un’altra vettura o addirittura dall’intervento dei Vigili del Fuoco. In altre parole una soluzione volta al risparmio che colpisce direttamente i cittadini che fruiscono del servizio pubblico, trasformata in un evidente spreco di soldi e anche di tempo, fattore determinante nell’azione dell’Ares 118”.
“Questo quadro drammatico – continua Mattei – come se non bastasse, è completato da altre situazioni inaudite, dovute alla carenza di personale che imperversa in questo settore della nostra sanità. Tra tutte, quelle sicuramente più gravi sono rappresentate dall’utilizzo, in alcuni casi, dei
barellieri come autisti, in barba alle differenze contrattuali e di categoria esistenti fra queste due figure, e dalla chiusura di diverse centrali operative nel territorio regionale a causa della mancanza di uomini e mezzi”.
E proprio queste carenze di personale, evidenzia il sindacalista della Uil, “portano troppo spesso alla impossibilità di formare un equipaggio. Il risultato, ovviamente, è che le macchine rimangono ferme, lasciando intere zone scoperte dal servizio pubblico. L’Ares, in questo senso, è solita intervenire attraverso il servizio esterno delle “chiamate a spot” che risulta essere, dati alla mano, molto dispendioso”.
“Di fronte a tutto ciò cosa possiamo dire della Direzione dell’Ares 118 Lazio? E cosa possiamo dire della Regione Lazio? Le politiche portate avanti da questi signori, infatti, stanno distruggendo la gestione dell’emergenza sanitaria pubblica nella nostra Regione, continuando ad optare per politiche ‘tappabuchi – conclude - con evidente volontà di risparmio che si traduce, invece, in ulteriori sprechi creando una situazione che rischia di mettere al tappeto in breve tempo l’Ares 118 Lazio”.
09 febbraio 2016
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