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Il Premio Nobel per la Medicina, Drew Weissman, incontra i ricercatori dello Spallanzani: “mRNA cambierà radicalmente la medicina. Il futuro è molto eccitante”

Al centro dell‘incontro i vaccini a mRNA e il potenziale di questa tecnologia rispetto alle attuali piattaforme vaccinali. “La tecnologia basata sull’mRNA è una piattaforma che si presta a tantissimi utilizzi e che cambierà la medicina radicalmente”, ha detto il premio Nobel della Medicina 2023 citando, come campi di applicazione, oltre alle malattie infettive, i tumori, le allergie, le malattie autoimmuni. Per Weissman “The future is very exciting”.

16 OTT - Venerdì 11 ottobre, l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS ha ospitato la lecture del professor Drew Weissman, vincitore del Premio Nobel per la Medicina 2023 per le scoperte che hanno reso possibile lo sviluppo di vaccini efficaci contro il COVID-19 usando la tecnologia mRNA. Ad organizzare e promuovere la giornata è stata la dr.ssa Delia Goletti, Direttrice dell’UOC Ricerca Traslazionale dell’INMI Spallanzani ed ex collega del prof. Weissman tra il 1992 e il 1996 negli Stati Uniti sotto la guida del prof. Anthony Fauci. La stessa ha moderato l’incontro tra il prof. Weissman e i ricercatori dello Spallanzani, un importante momento di confronto in cui tanti ricercatori hanno potuto rivolgere le loro domande al vincitore del Nobel della Medicina 2023.

“Nel corso di questo incontro – ha spiegato Delia Goletti - si è parlato dei vaccini a mRNA e del potenziale futuro di questa tecnologia rispetto alle attuali piattaforme vaccinali. In particolare, il prof. Weissman ha evidenziato la rapidità di sviluppo, i costi ridotti e la possibilità di produzione su scala globale, accessibile anche per le nazioni a reddito medio, sottolineando come queste piattaforme possano garantire un accesso equo alle cure a livello internazionale. Si è parlato anche delle strategie per progettare vaccini per malattie delle quali non si conosce ancora l'immunità protettiva, come nel caso della tubercolosi. Altro aspetto cruciale emerso durante l'incontro: la necessità di una comunicazione efficace per contrastare lo scetticismo verso le nuove tecnologie biomediche. Informazioni chiare e trasparenti sono essenziali per l'accettazione dei nuovi trattamenti terapeutici e vaccinali”.

Inoltre, ha riferito Goletti, “il prof. Weissman ha enfatizzato il ruolo essenziale della ricerca e il valore della collaborazione, strumento fondamentale per raggiungere obiettivi che altrimenti sarebbero irraggiungibili individualmente: basti pensare allo sviluppo del vaccino anti Covid-19 nato dalla collaborazione tra lo stesso professor Weissman e la dr.ssa Katalin Kariko e che ha permesso un controllo globale della pandemia e delle forme severe di tubercolosi”.

A margine dell’incontro, ai microfoni dello Spallanzani, il prof. Drew Weissman ha dichiarato: “La tecnologia basata sull’mRNA è una piattaforma che si presta a tantissimi utilizzi e che, quindi, cambierà la medicina radicalmente: stiamo studiando nuove terapie, ad esempio, per evitare il processo di fibrosi in cuori che hanno subito un infarto. Ci sono centinaia di studi clinici per una varietà di malattie infettive come malaria, influenza, tubercolosi e i risultati sono promettenti. Possiamo espandere questa tecnologia esplorando nuovi campi come quello dei vaccini per malattie autoimmuni, per le allergie alimentari o per il cancro - ad esempio il melanoma o il cancro al pancreas - e altre condizioni ancora”.

“Penso – ha proseguito il premio Nobel - che in futuro avremo delle novità straordinarie ma è difficile dire quanto tempo ci vorrà: stiamo scoprendo sempre più i meccanismi di funzionamento di questa tecnologia basata sull’mRNA e quindi come questa piattaforma possa contribuire a sconfiggere tante malattie diverse, al di là di quelle infettive. The future is very exciting”.

Per la dr.ssa Cristina Matranga, Commissario straordinario dell’INMI Spallanzani, “Questa visita ci rende felici e orgogliosi. Al dr. Weissman non possiamo che essere riconoscenti perché le sue scoperte sull'RNA hanno cambiato le sorti recenti della salute a livello mondiale permettendo di domare la pandemia e allo stesso tempo aprendo la strada a vaccini e terapie che, grazie a questa tecnologia, garantiranno sostenibilità ed equità”.

16 ottobre 2024
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