Infermiera aggredita a Cassino. Rocca: “Garantire la sicurezza degli operatori è una priorità assoluta”
L’infermiera è stata aggredita e gettata a terra da una paziente che poco prima era entrata con accesso al pronto soccorso. L’operatrice ha riportato fratture e una prognosi di 25 giorni. Cisl Fp: “Situazione non più tollerabile, occorre maggiore sicurezza”. Rocca: “Episodi di inaudita gravità. Regione Lazio deve fare la sua parte e sta già lavorando in questa direzione”.
26 APR - Un nuovo caso di aggressione ai danni degli operatori sanitari. È accaduto nella giornata di ieri nel reparto Spdc (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e CuraI dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino, nel Lazio. Un’operatrice, secondo quanto riporta la Cisl Fp in una nota - è stata aggredita fisicamente da una paziente che poco prima era entrata con accesso al pronto soccorso. La degente si è scagliata contro l’infermiera che è stata gettata a terra subendo l’aggressione da parte della donna. All’operatrice sanitaria, immediatamente soccorsa, sono state riscontrate delle fratture e la prognosi è di 25 giorni.
“Quanto accaduto all’interno dell’ospedale di Cassino è gravissimo – affermano ella nota il segretario generale della Cisl Funzione Pubblica di Frosinone
Antonio Cuozzo e la responsabile Cisl Funzione Pubblica del Polo
Rosaria Piscopo – Ancora una volta assistiamo ad un’aggressione subita da un operatore sanitario che stava svolgendo il proprio lavoro. Una vicenda che non può essere tollerata e che necessita di un intervento forte e immediato per risolvere questo annoso problema. Occorre che i vertici aziendali garantiscano maggiori controlli e più sicurezza soprattutto in quei reparti che sono maggiormente a rischio come il reparto di Spdc e del Pronto soccorso. Infatti, al di là della presenza di un unico vigilante non armato per l’intero presidio ospedaliero, al pronto soccorso è presente un punto di polizia solo nella mattinata e durante i giorni feriali. Questo non è ammissibile perché occorre garantire sicurezza 24 ore su 24, 7 giorni su 7. I nostri operatori, di cui si sono decantate le lodi in piena emergenza pandemica, non possono essere lasciati soli ma devono essere tutelati”.
“Il prossimo primo maggio saremo tutti in piazza per la festa dei lavoratori – aggiunge Cuozzo – È necessario che alle molte parole che saranno pronunciate in quell’occasione seguano i fatti e, primo fra tutti, la sicurezza. Come organizzazione sindacale chiederemo, ancora una volta, ai vertici Asl di predisporre sistemi idonei di sicurezza per tutelare i nostri lavoratori e le nostre lavoratrici contro queste aggressioni”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che ha parlato di “ennesimo atto di assurda violenza ai danni di chi porta soccorso”. “Sono episodi di inaudita gravità che non possono lasciarci indifferenti”, ha aggiunto Rocca, per il quale garantire sicurezza ai professionisti sanitari del Lazio “è una priorità assoluta. La Regione Lazio deve fare la sua parte e sta già lavorando in questa direzione”.
26 aprile 2023
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