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Roma. All’ospedale Sant’Eugenio debutta Il nuovo Robot Da Vinci XI

L’applicazione di questo nuovo sistema sarà adottata dalle chirurgie specialistiche della Uoc di Ginecologia e Ostetricia e dalla Uoc di Urologia dell’ospedale. D’AMato: “Si tratta di una grande innovazione. L’ospedale Sant’Eugenio compie un deciso passo in avanti verso un futuro dove sia posta al centro la figura del paziente coniugando le nuove tecnologie e l’umanizzazione delle cure".

14 OTT - Da questa mattina le sale operatorie dell’Ospedale Sant’Eugenio sono dotate del Robot Da Vinci XI, uno dei più evoluti sistemi robotici per la chirurgia mininvasiva. Il nuovo robot è stato presentato dall’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato e dal Direttore generale della Asl Roma 2, Giorgio Casati.

L’applicazione di questo nuovo sistema sarà adottata dalle chirurgie specialistiche della UOC di Ginecologia e Ostetricia e dalla UOC di Urologia dell’Ospedale Sant’Eugenio. L’affidamento, giunto dopo una gara europea a procedura aperta, ha una durata di 6 anni con possibilità di riscatto finale e manutenzione full risk. per un importo totale (noleggio + materiale di consumo e strumentario) pari ad 11.316.203,03 euro Iva inclusa.

Le caratteristiche tecniche del robot permettono al chirurgo, fisicamente lontano dal campo operatorio e seduto a una postazione dotata di monitor e comandi, di muovere le braccia del robot, collegati agli strumenti endoscopici, che vengono introdotti attraverso piccole incisioni. Il campo operatorio è proiettato tridimensionalmente, con immagini ferme e ad altissima risoluzione.

La chirurgia robot-assistita permette di effettuare piccole incisioni con riduzione del traumatismo tissutale, un minore sanguinamento e minore necessità di trasfusioni, la riduzione della degenza e del dolore post-operatorio, la riduzione dei tempi di recupero con una più rapida ripresa nello svolgimento delle attività quotidiane e soprattutto una maggiore sicurezza per il paziente.
 
“Si tratta di una grande innovazione - commenta in una nota l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato - Grazie alla chirurgia robotica che opera mediante un braccio robotico, è consentita una pianificazione estremamente precisa degli interventi tenendo in considerazione l’anatomia specifica di ogni singolo paziente. L’ospedale Sant’Eugenio compie un deciso passo in avanti verso un futuro dove sia posta al centro la figura del paziente coniugando le nuove tecnologie e l’umanizzazione delle cure".
 
“La Chirurgia Ginecologica - si sottolinea nella nota - rappresenta, insieme all'Urologia, la branca specialistica con maggiori indicazioni cliniche alla tecnica robotica. Le patologie, in ambito ginecologico, che richiedono un approccio in Chirurgia Robotica sono senz'altro le neoplasie uterine, sia il carcinoma dell'endometrio che quello del collo dell'utero, dove la possibilità di eseguire una tecnica mininvasiva di maggior precisione rispetto anche alla Laparoscopia nel salvaguardare le strutture nervose e vascolari, offre dei vantaggi a tutte le pazienti”.

Inoltre, “particolare indicazione risulta per le pazienti con obesità ove, alla possibilità di ridurre il traumatismo e le difficoltà tecniche di un intervento tradizionale laparotomico si unisce anche il fatto di eseguire gli interventi con basse pressioni endoaddominali e quindi con una ripresa rapida nel postoperatorio”. Altre indicazioni, nel campo della patologia benigna, “sono senz'altro la malattia endometriosica profonda dove vi è il coinvolgimento di organi e strutture adiacenti ad utero e ovaie e tutta la patologia del pavimento pelvico, quale i prolassi di utero, retto e vescica, dove viene eseguita, con il minimo traumatismo, la ricostruzione delle strutture affette”. 
  
“La chirurgia robot assistita - conclude la nota - trova nell'Urologia la più estesa applicazione nel campo della chirurgia ed in particolare negli interventi che richiedono una visione tridimensionale a forte ingrandimento e movimenti raffinati nel trattare strutture nervose che nel post-operatorio risulteranno essenziali per un rapido recupero delle funzioni urinarie e sessuali. permette inoltre di affrontare interventi di maggiore complessità come nella chirurgia di risparmio di rene e la ricostruzione intracorporea della vescica con minore invasività e migliori risultati funzionali.”

14 ottobre 2022
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