Cancro pancreas. Al via trial italiano su un farmaco già in uso per la leucemia mieloide acuta. Lo studio in tandem al Regina Elena e all’Università di Verona
Si tratta della decitabina e verrà sperimentata su primo paziente in fase avanzata e resistente alle terapie. Lo studio clinico nasce da due ricercatori, Luca Cardone del CNR e dell’IRE di Roma, promotore dello studio, e Michele Milella professore di Oncologia dell'Università di Verona e direttore dell’ Uoc di Oncologia dell’Auoi di Verona, in qualità di coordinatore clinico. La ricerca è finanziata da Anticancer Fund con quasi 225.000 euro esupportata anche dall’Associazione Nastro Viola.
25 MAG - È stato arruolato a Verona il primo paziente per lo studio ORIENTATE, la sperimentazione clinica che esplorerà il “riposizionamento” – o utilizzo alternativo – del farmaco
decitabina (già indicato per il trattamento della leucemia mieloide acuta) contro l'adenocarcinoma duttale pancreatico (PDAC), comunemente indicato come cancro del pancreas, in fase avanzata e resistente alle terapie. A darne notizia una nota dell’Istituto nazionale Tumori Regina Elena (IRE) di Roma.
Lo studio clinico, infatti, nasce da due ricercatori, Luca Cardone del CNR e dell’IRE Irccs di Roma, promotore dello studio, e
Michele Milella professore di Oncologia dell'Università di Verona e direttore dell’ UOC di Oncologia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (AOUI) di Verona (e già oncologo all’IRE), in qualità di coordinatore clinico.
“In quasi tutti i PDAC - spiega la nota - sono presenti mutazioni del gene KRAS che stimolano le cellule pancreatiche a crescere in modo incontrollato, favorendo lo sviluppo e la progressione del tumore. Tuttavia, la mutazione del gene KRAS oltre ad essere responsabile della malattia ne può rappresentare anche una sua vulnerabilità. Infatti, una parte dei tumori avanzati rimane dipendente da questo gene KRAS per crescere. Questi tumori possono essere identificati e selezionati mediante una diagnostica innovativa e la ricerca ha già dimostrato in vari modelli pre-clinici che i tumori KRAS-dipendenti sono sensibili all’azione di un noto farmaco, la decitabina già in uso per il trattamento della mielodisplasia e della leucemia mieloide acuta (LMA)”.
Lo studio ORIENTATE, o “tailOred dRug repurposIng of dEcitabine in KRAS-dependeNt refracTory pAncreaTic cancEr”, è uno studio di fase II che indagherà l'attività della decitabina su pazienti con PDAC KRAS-dipendente avanzato e resistenti alle terapie.
Lo studio multicentrico coinvolgerà, oltre all’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e all’AOUI di Verona, importanti centri oncologici italiani quali il Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, l’Istituto Nazionale Tumori "Fondazione G. Pascale" di Napoli, l’Ospedale San Raffaele/Università Vita Salute di Milano, e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa.
L'Anticancer Fund finanzia la ricerca con un importo che sfiora i 225.000 euro. Lo studio è supportato anche dall’Associazione Nastro Viola.
"Questo è un approccio molto innovativo al trattamento del cancro del pancreas. Non esistono farmaci per colpire le mutazioni che attivano KRAS nel cancro del pancreas, quindi qui la decitabina lo farà indirettamente. Inoltre, i ricercatori selezioneranno i tumori che presentano questo specifico biomarcatore di risposta alla decitabina, utilizzando un approccio personalizzato basato sulla profilazione trascrittomica”, afferma la professoressa
Ilse Rooman, direttrice del programma di ricerca sul tumore del pancreas presso l'Anticancer Fund.
“C'è un'enorme necessità di migliorare la prognosi dei malati di cancro al pancreas attraverso terapie efficienti e personalizzate”, dichiara Luca Cardone, Scientific Principal Investigato. “Siamo grati - aggiunge - per il contributo dell'Anticancer Fund e di Nastro Viola a sostegno dello studio ORIENTATE, il primo studio di riutilizzo di farmaci personalizzato guidato da biomarcatori in pazienti con carcinoma pancreatico avanzato. Si tratta di una sperimentazione innovativa per questa patologia, frutto di diversi anni di ricerca oncologica biocomputazionale e sperimentale”.
“Questo studio - dice Michele Milella, Clinical Principal Investigator - aggiunge un'altra importante possibilità di trattamento per i pazienti con PDAC avanzato e si basa sull'esperienza di profilazione genomica nel PDAC avanzato effettuata a Verona dal Centro di Ricerca ARC-NET in collaborazione con il Consorzio Internazionale del Genoma del Cancro (International Cancer Genome Consortium - ICGC). Le vulnerabilità genomiche identificano potenziali trattamenti in circa il 25-30% dei pazienti con PDAC e speriamo che i test trascrittomici per la dipendenza da KRAS aggiungano un'altra opzione per questi pazienti, grazie allo sforzo e al supporto che l'ACF ha messo in questo studio!”.
25 maggio 2022
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