Cefalee e dolori cranio facciali. Al Belcolle di Viterbo due giorni di open day
Il 10 e 11 maggio visite di screening gratuite e orientamento sui servizi attivi nell’azienda sanitaria locale rispetto a questi specifici bisogni di salute. L’iniziativa dell’Onità operativa di Neurologia è promossa nell’ambito della settimana del mal di testa promossa in tutta Italia da Anircef. “L’emicrania è tra le patologie maggiormente invalidanti in età produttiva, al primo posto se consideriamo le donne con meno di 50 anni”, evidenzia Nicola Pio Falcone, direttore dell'Unità operativa Neurologia.
04 MAG - Martedì 10 maggio e mercoledì 11 maggio, presso il Centro delle cefalee della Neurologia dell’ospedale Belcolle di Viterbo, si svolgeranno due open day rivolti a pazienti affetti da cefalea a da dolori cranio facciali i quali potranno sottoporsi gratuitamente a visite di screening ed essere orientati sui servizi attivi nell’azienda sanitaria locale rispetto a questi specifici bisogni di salute.
L’iniziativa è organizzata dall’unità operativa Neurologia/UTN, diretta da
Nicola Pio Falcone, nell’ambito della “Settimana del mal di testa”, promossa da Anircef (Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle cefalee) che, dal 9 a 15 maggio, si svolgerà in tutta Italia con eventi finalizzati alla sensibilizzazione, alla prevenzione e al trattamento delle cefalee.
I due open day di Belcolle, spiega la Asl di Viterbo in una nota, si svolgeranno martedì 10 maggio, dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, e martedì 11 maggio, dalle 9 alle 13 presso il Centro delle cefalee, piano 8, blocco C. I cittadini che intendono partecipare all’iniziativa, confrontandosi con il team di professionisti di neurologi dell’ospedale viterbese, possono prenotarsi al numero telefonico 0761.339446 i giorni venerdì 6 maggio e lunedì 9 maggio dalle ore 9 alle ore 13. Le richieste verranno accolte fino ad esaurimento dei posti disponibili.
“L’emicrania è tra le patologie maggiormente invalidanti in età produttiva – commenta
Nicola Pio Falcone -, al primo posto se consideriamo le donne con meno di 50 anni. Questo dato rende le cefalee un rilevante problema sociale, limitando l’attività sociale, relazionale e lavorativa di chi ne soffre, e con risvolti economici negativi dovuti alle assenze dal lavoro e alla riduzione della produttività. Nonostante ciò è una patologia che tende a essere sottovalutata e spesso rimane non diagnosticata e non trattata. Solo un terzo dei soggetti con cefalea si rivolge infatti a un medico per un consulto. Un corretto inquadramento diagnostico e un’adeguata scelta terapeutica (come terapia d’attacco quando inizia il dolore e, se necessario, come trattamento di profilassi) possono ridurre drasticamente l’intensità e la frequenza delle crisi emicraniche.
“L’ambulatorio cefalee della nostra Asl – prosegue il neurologo e associato Anircef,
Alessandro Valenza - è attivo da molti anni e ha progressivamente ampliato le opzioni terapeutiche a disposizione per gli oltre 250 pazienti attualmente in carico e che sono affetti da emicrania, cefalea o dolori cranio-facciali”.
Oltre alle più classiche terapie farmacologiche di fase acuta e di profilassi, vengono utilizzati anche trattamenti con la tossina botulinica e con gli anticorpi monoclonali.
“La tossina botulinica – conclude la neurologa
Emanuela Cecconi -, iniettata in punti specifici come fronte, collo e testa, svolge un’azione distensiva e inibisce i mediatori responsabili della trasmissione della sensazione dolorosa, risultando utile nel ridurre l’intensità e la frequenza degli episodi nei pazienti con emicrania cronica. Gli anticorpi monoclonali, legandosi al CGRP, possono ridurre del 50% il numero di crisi in circa il 40% dei pazienti. Sono somministrati tramite iniezione sottocutanea direttamente dal paziente e sono indicati come profilassi nei pazienti con emicrania episodica ad alta frequenza (superiore a 4 giorni al mese) e nei pazienti con emicrania cronica (superiore a 15 giorni al mese)”.
04 maggio 2022
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