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Covid. Giudice reintegra infermiera no vax, Asl Rm6 annuncia ricorso

Il Tribunale del lavoro ha confermato la linea espressa nelle settimane scorse dal giudice cautelare di Velletri, disponendo la riammissione al lavoro della dipendente della Asl in virtù della rilevanza costituzionale dei diritti compromessi. La Asl comunica alla Regione che farà ricorso e chiederà la sospensione della dipendente all’Ordine professionale degli infermieri. “La Asl ha applicato la legge”, evidenzia l’assessore D’Amato.

17 DIC - "La Asl Roma 6 mi ha comunicato che farà ricorso contro la sentenza del giudice del lavoro per il reintegro di una dipendente no-vax e chiederà la sospensione all'ordine professionale degli infermieri. La Asl ha applicato la legge e peraltro nel frattempo le misure sono state estese, non solo al personale sanitario, ma anche a quello amministrativo del servizio sanitario. Rispettiamo le sentenze e faremo ricorso, ma voglio augurarmi che sia stata assunta una decisione in piena serenità”. Lo dichiara l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato.

Il caso riguarda una infermiera che l’ottobre scorso era stata sospesa per avere rifiutato il vaccino. “Il giudice cautelare di Velletri - spiega il Quotidiano del Lazio ricostruendo la vicenda - aveva poi disposto per lei, dipendente della Asl Roma 6, la riammissione al lavoro con immediata ricollocazione presso la Centrale Sats di Marino in provincia di Roma e l’ erogazione dello stipendio. Il giudice aveva fatto riferimento alla rilevanza costituzionale dei diritti compromessi quali dignità personale e professionale e al ruolo alimentare dello stipendio”.

Dopo questo primo esito la nuova udienza che si è tenuta in questi giorni per la Costituzione della Asl contro di lei, le ha dato di nuovo ragione, “confermando la vittoria della linea portata avanti dal suo legale”, spiega Il Quotidiano del Lazio che ha interpellato il legale della donna, avvocato David Torriero, che spiega: “Il giudice ha fornito delle motivazioni sostanziose fondate sul diritto al lavoro e sui diritti Costituzionali che pesano più dei decreti legge che come sappiamo hanno un’efficacia temporalmente vincolata”.

17 dicembre 2021
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