“Meno frammentazione e più personale per far ripartire i Servizi delle Dipendenze”. Dal 3 novembre al via il X Congresso di FeDerSerD
Al via domani a Milano la tre giorni dell’assise della Federazione: “Il sistema di intervento sulle dipendenze in Italia è in grave crisi da circa quindici anni per la contrazione delle risorse, la frammentazione delle competenze istituzionali e la conseguente disomogeneità dell’offerta”.
02 NOV - “Per una medicina del territorio da rifondare. I Servizi delle Dipendenze in una nuova Sanità pubblica” è il titolo dell’evento congressuale della Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze che si svolge in modalità virtuale il 3, 4 e 5 novembre 2021 con sede organizzativa a Milano.
Gli operatori pubblici giungono a questo evento dopo 25 eventi formativi con oltre diecimila partecipanti che FeDerSerD ha organizzato nel 2021 su tutti i temi fondamentali per il mondo delle Dipendenze.
“Lo spirito del Congresso – si legge in una nota - è quello di guardare alla ripartenza dell’Italia con atteggiamento propositivo e collaborativo, di affiancamento alle Istituzioni a tutti i livelli, per dare un contributo importante alle azioni di presa in carico e cura delle dipendenze, che siano di sistema e con le dovute priorità”.
Di cosa parleranno in tre giorni di lavoro i professionisti di tutta Italia?
“Il sistema di intervento sulle dipendenze in Italia è in grave crisi da circa quindici anni per la contrazione delle risorse, la frammentazione delle competenze istituzionali e la conseguente disomogeneità dell’offerta. La priorità assoluta è ripristinare le risorse in personale e strutture, per le attività fondamentali, quelle correnti, che sono già sperimentate e validate nella loro efficacia, evolutesi negli anni, considerate la parte fondamentale di un sistema di intervento in assoluto tra i migliori e i più efficaci in termini di costi/risultati nel mondo” afferma il Presidente Nazionale
Guido Faillace.
“Centrale – prosegue - è garantire normativamente che in tutte le Regioni italiane il sistema pubblico dei Servizi per le Dipendenze (SerD) sia organizzato in Dipartimenti, modello di gestione per un migliore governo clinico in sanità e un coordinamento delle azioni del sistema di intervento nel territorio di riferimento”.
Sul fronte della formazione “non è più rinviabile la istituzione della disciplina in medicina delle dipendenze con la relativa specializzazione e i relativi insegnamenti universitari nella clinica delle dipendenze. La indicazione degli elementi fondamentali su cui costruire un più moderno sistema di intervento non può che essere preliminare alla individuazione delle azioni necessarie per costruire un Nuovo Sistema di Intervento sulle Dipendenze”.
“È all’interno della riflessione che si sta facendo sull’importanza della Sanità Territoriale che FeDerSerD intende dare uno dei suoi maggiori contributi, individuando i temi fondamentali su cui concentrare una revisione legislativa del TU 309/90 nella VI Conferenza nazionale sulle politiche antidroga che si terrà tra poche settimane a Genova” continua Faillace
I servizi sanitari e sociosanitari del Paese “si devono occupare dei malati, con azioni di accoglienza, diagnosi, cura e reinserimento, contribuendo alla promozione della salute e alla prevenzione, con interventi basati sulle evidenze. Un asse portante del nuovo Sistema di Intervento deve essere la capacità di realizzare efficacemente la integrazione socio-sanitaria; è necessario definire le procedure e gli spazi per i trattamenti multidisciplinari e integrati; rivedere il rapporto tra enti accreditati, volontariato e sanità pubblica; attivare posti letto di medicina delle dipendenze; riconsiderare il lavoro delle Prefetture”.
I SerD “debbono integrare la loro azione col sistema delle altre cure territoriali, dai distretti socio sanitari ai MMG; alle strutture specialistiche aziendali a cominciare dalla psichiatria, dalla neuropsichiatria infantile e dalle malattie infettive”.
02 novembre 2021
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