Sit-in a Siracusa: “Camici bianchi e cittadini insieme per la salute”. Anelli (Fnomceo): “Convocare l’Osservatorio previsto dalla Legge”
“Camici bianchi e cittadini insieme per la salute”, lo slogan della manifestazione. Il presidente Anelli: “È proprio in questo cambio di prospettiva, in questa rivoluzione culturale che riporti dalla stessa parte medici e cittadini, alleati nel combattere le malattie, la chiave per risolvere questa crisi. Dal punto di vista politico e normativo ora abbiamo una legge ad hoc per prevenire e rispondere meglio alle aggressioni, la 113/2020”.
20 SET - “Solidarietà ai colleghi dell’Ordine dei Medici di Siracusa che, dopo l’ennesimo episodio di violenza, hanno organizzato un sit-in di fronte al Duomo di Ortigia, per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa emergenza”. Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei Medici,
Filippo Anelli, commenta la manifestazione pacifica messa in campo sabato, a seguito dell’aggressione, a Portopalo, di una guardia medica e di suo padre da parte di due giovani armati di ascia.
A partecipare al sit-in, una settantina di medici in camice bianco sul quale avevano apposto una mano rossa in segno di ‘stop’ alla violenza, insieme a rappresentanti della società civile. I medici hanno poi liberato palloncini a forma di cuore incerottato, a simboleggiare la passione per la professione e le ferite fisiche ed emotive inferte dalla violenza.
“Ha ragione il Presidente
Anselmo Madeddu, quando afferma che l’escalation di aggressioni contro gli operatori sanitari è ormai un’emergenza da codice rosso – spiega Anelli -. E ancor di più è nel giusto quando ricorda che se l’Ordine scende in campo ‘non è per rivendicare diritti sindacali ma per affermare diritti civili, tra questi anche quello di andare a lavorare senza mettere a repentaglio la nostra vita’. E, per farlo, chiede il sostegno dei cittadini”.
“
Camici bianchi e cittadini insieme per la salute” era, infatti, lo slogan della manifestazione.
“È proprio in questo cambio di prospettiva, in questa rivoluzione culturale che riporti dalla stessa parte medici e cittadini, alleati nel combattere le malattie, la chiave per risolvere questa crisi – ammonisce Anelli -.
Dal punto di vista politico e normativo, grandi passi in avanti sono stati fatti: ora abbiamo una legge ad hoc per prevenire e rispondere meglio alle aggressioni, la 113/2020, entrata in vigore giusto un anno fa”.
“Ciononostante, sono ancora tante le attività necessarie a migliorare il grado di sicurezza dei medici e degli operatori sanitari. Abbiamo sollecitato con successo la costituzione dell’Osservatorio sulla Violenza, previsto dalla stessa legge, fondamentale per monitorare l’applicabilità della norma – prosegue - Contestualmente, si sta costituendo presso il Ministero della Salute il gruppo di lavoro per la revisione della
Raccomandazione ministeriale n. 8 del 2007, per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, in larga parte sinora disattesa”.
“Chiediamo dunque di dare ora piena applicazione alla Legge,
convocando al più presto l’Osservatorio, del quale fanno parte anche gli Ordini delle professioni sanitarie – conclude Anelli -. Conoscere e monitorare il fenomeno in tutte le sue forme, comprendendone le cause e trovando insieme soluzioni possibili, è il modo migliore per prevenirlo e contrastarlo”.
20 settembre 2021
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