Vaccino anti-Covid. Anche Odontoiatri pronti a somministrarlo
La disponibilità manifestata oggi dalla Cao. Chiesta inoltre la proroga dell’esenzione dell’Iva fissata al 31 dicembre su alcuni beni necessari per gestire l’emergenza Covid, tra cui i DPI. Proroga che, suggeriscono gli odontoiatri, potrebbe essere introdotta già con un emendamento al Dddl Bilancio, o comunque nel primo provvedimento utile
27 NOV - Coinvolgere gli Odontoiatri nella prossima campagna di vaccinazione anti Covid. E farlo in due modi: includendoli, in quanto professionisti sanitari che stanno a stretto contatto con i pazienti, tra coloro che per primi saranno vaccinati. E mettendo poi a disposizione la rete dei 60mila studi italiani per somministrare i vaccini alla popolazione.
A lanciare l’appello e la proposta è il Presidente della Commissione Albo Odontoiatri (Cao) nazionale,
Raffaele Iandolo. Che si fa portavoce, a nome di tutti i professionisti ma anche dei cittadini italiani, di una terza istanza: prorogare l’esenzione IVA, che dovrebbe cessare il 31 dicembre, su alcuni beni necessari per gestire l’emergenza Covid, tra cui i DPI, i dispositivi di protezione individuale.
“È fondamentale che gli Odontoiatri, ma anche il personale di studio e tutti i collaboratori, siano ricompresi nel target di coloro che per primi riceveranno il vaccino anti-Covid – spiega Iandolo -. Questo perché si tratta di professionisti e operatori sanitari che hanno un contatto strettissimo con le persone, non potendo mantenere il distanziamento e non potendo ovviamente far indossare la mascherina ai pazienti durante gli interventi. Questo sottopone gli operatori a un elevato rischio di infezione; mentre, d’altro canto, i pazienti sono protetti grazie alle altissime misure di sicurezza messe in atto negli studi, tra le quali l’uso dei DPI da parte del personale. Sappiamo infatti che le mascherine proteggono più gli altri rispetto a coloro che le indossano”.
“A questo proposito, la misura introdotta con il comma 2 dell’articolo 124 del DL 34/2020, il cosiddetto “Decreto Rilancio”, vale a dire l’esenzione dall’aliquota IVA sui beni ‘anti-Covid’, cesserà i suoi effetti il 31 dicembre prossimo – continua Iandolo -. In assenza di correttivi, dunque, dal 1° gennaio si tornerà a pagare l’Iva, anche se ad aliquota agevolata del 5%, su mascherine chirurgiche, FFP2, FFP3, guanti in lattice, in vinile e in nitrile, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione, calzari e soprascarpe, cuffie copricapo, camici impermeabili, camici chirurgici, termometri, termoscanner, detergenti disinfettanti per le mani e loro dispenser, solo per fare alcuni esempi”.
“Anche in considerazione del prolungamento dello stato di emergenza sino al 31 gennaio, e visto che l’acquisto dei Dpi è indispensabile per esercitare la Professione in sicurezza, chiediamo una proroga dell’esenzione Iva su questi beni essenziali sino al completo superamento dell’attuale stato di pandemia – argomenta -. Tale proroga potrebbe essere introdotta già con un emendamento al Ddl Bilancio, o comunque nel primo provvedimento utile”.
“Infine, gli Odontoiatri italiani si rendono sin da ora disponibili a un coinvolgimento attivo nella prossima e massiva campagna di vaccinazione contro il Covid – conclude Iandolo -. La rete dei 60mila studi odontoiatrici potrebbe rendere capillare e tempestiva l’azione di prevenzione da attuarsi attraverso la strategia vaccinale. Diamo pertanto la nostra disponibilità a partecipare al Tavolo di progettazione sulla materia”.
27 novembre 2020
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