Psicologi. Cnop: “Serve un sistema capace di lavorare in modo integrato”
di Saverio Proia
Per integrarsi con gli altri occorre che ci sia coordinazione; oggi gli psicologi sono dispersi nei diversi "silos" chiusi in cui è organizzata l'assistenza territoriale, non hanno nessuna forma di coordinamento a livello aziendale e quindi, oltre ad essere pochi di numero, non possono ottimizzare la loro presenza in modo trasversale, nei diversi livelli verticali o ambiti orizzontali. Così il presidente Lazzari in audizione in Commissione Sanità al Senato.
12 NOV - Nel quadro delle audizioni svolte dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato delle Repubblica su “Affare assegnato sul potenziamento e riqualificazione dell’assistenza territoriale nell’epoca del Covid (n. 569)” si è svolta l’Audizione del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop) in data 12 novembre 2020.
Il Presidente
David Lazzari del Cnop nel consegnare il
documento è intervenuto anche illustrandolo ed affermando che l'emergenza covid-19 ha fatto risaltare con forza un dato: la diffusa mancanza di una adeguata rete per l'assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale e per questo necessita una decisiva e discontinua messa a sistema complessiva.
Di seguito Lazzari ha affermato che in questo quadro necessita senza più alcun rinvio o tentennamento che finalmente si metta a sistema la componente psicologica della salute e delle cure. Infatti, poiché la mission di una professione nasce dalla normativa, dai bisogni esistenti e dalle evidenze scientifiche e partendo dalle ultime, oggi abbiamo dati e le Linee Guida per la trattazione delle principali situazioni di salute, fisica e psichica, per le quali è dimostrato che sia prevista la componente psicologica.
Come più volte ha affermato Lazzari, lo stesso conferma che è ormai noto che i bisogni rilevano una crescente richiesta di interventi psicologici, mentre il 90% della popolazione (dati Ist. Piepoli ottobre 2020) vorrebbe trovare lo psicologo nel pubblico; mentre oggi solo una persona su cinque riesce a trovare questa risposta. Così come la normativa già oggi prevede l'assistenza psicologica, ben 15 articoli su 64 nei Lea si occupano di Psicologia, il Piano Nazionale Cronicità la prevede a favore delle persone con patologie croniche, e così tante altre leggi come quella sui consultori o sul dolore.Lo psicologo sempre di più è visto nella normativa e nelle linee guida per quello che è: un facilitatore di equilibri adattativi, un agente di prevenzione, un promotore di risorse e resilienza e poi anche un terapeuta quando serve.
Come solennemente ha affermato l’Oms, le persone non sono solo organismi biologici e fisici e così anche la salute non è solo fisica e per questo le persone hanno bisogno che ci sia la psicologia e che, quindi, le competenze psicologiche si integrino con quelle delle altre professioni sanitarie.
Per questo per il Cnop serve un sistema capace di lavorare in modo integrato: ma per integrarsi con gli altri occorre che ci sia coordinazione; oggi gli psicologi sono dispersi nei diversi "silos" chiusi in cui è organizzata l'assistenza territoriale, non hanno nessuna forma di coordinamento a livello aziendale e quindi, oltre ad essere pochi di numero, non possono ottimizzare la loro presenza in modo trasversale, nei diversi livelli verticali o ambiti orizzontali.
Per questo per Lazzari l'integrazione parte dal riconoscimento e dalla adeguata organizzazione e ne è riprova che il Cnop ha fatto con l'Inail le linee operative per l'aiuto psicologico agli operatori del Ssn ed ha collaborato con l’Istituto Superiore di Sanità per le Linee di Indirizzo alla teleassistenza psicologica alla popolazione, purtroppo le Linee guida rimaste sulla carta per mancanza di psicologi nel Ssn e di coordinamento professionale nelle aziende.
Per questo, ha ribadito Lazzari alle senatrici ed ai senatori che è ora di uscire da questa impasse.
Saverio Proia
12 novembre 2020
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