Rsa. Carbone (Fials): “Insensato escludere i rappresentanti del Terzo settore dalla Commissione per la loro riforma”
"Il Ministro Speranza e il Governo coinvolgano i rappresentanti del Terzo settore, è il momento di sedere tutti allo stesso tavolo per raggiungere il solo unico vero obiettivo: garantire il diritto alla salute e un’assistenza di qualità". Questo l'appello del segretario generale Fials.
06 OTT - "L’emergenza coronavirus ha messo in ginocchio le Rsa e la situazione non potrà che peggiorare. Mancano i fondi e manca il personale, ma può davvero esistere un’assistenza territoriale senza il supporto dato da queste strutture?". A dirlo è
Giuseppe Carbone, Segretario Generale Fials.
"Fials ritiene insensata la scelta del Governo e del Ministro Speranza di escludere i rappresentanti del Terzo settore dalla Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione sanitaria. La Pandemia da Covid19 - prosegue - ha messo in luce i lati più fragili e critici della sanità. Ricordo che proprio in Lombardia, la regione più colpita dall’emergenza, ad averne la peggio sono stati i pazienti ricoverati nelle residenze sanitarie per anziani e non per colpa di medici e infermieri poco attenti. Il personale è stato letteralmente abbandonato a combattere senza armi".
"Proprio ora che siamo a rischio di una seconda ondata di Covid19 rischiamo di commettere gli stessi errori, per questo Fials, in rappresentanza dei lavoratori della sanità ma anche del diritto alla salute del cittadino, non può che unirsi all’appello di
Franco Massi, presidente nazionale di Uneba. Il Governo dia risposte e riconoscimento economico alle Rsa e alle strutture socio-sanitarie. È necessario aumentare il livello di qualità e sicurezza di queste strutture. S’investa innanzitutto sul personale. Secondo i dati dell’Iss e la stessa presidente della Fnopi nelle Rsa servono 29.700 professionisti in più eppure ben poco è stato previsto dal decreto rilancio".
"Che ben venga l’assistenza domiciliare integrata, ma nel ricercare le soluzioni, non bisogna dimenticare di considerare le trasformazioni sociali della famiglia, avvenute negli ultimi cinquant’anni. Oggi abbiamo nuclei familiari sempre più ristretti composti da due/tre persone, molti non hanno figli, pertanto diventa difficile pensare di potersi prendere cura al domicilio di anziani pluripatologici. Il Ministro Speranza e il Governo coinvolgano i rappresentanti del Terzo settore, è il momento di sedere tutti allo stesso tavolo per raggiungere il solo unico vero obiettivo: garantire il diritto alla salute e un’assistenza di qualità", conclude Carbone.
06 ottobre 2020
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