Infermiere di famiglia. Fials: “Velocizzare iter legislativo”
Il segretario Carbone: “Approvare provvedimento entro la legislatura per permettere l’attuazione estensiva di quanto previsto nel decreto Rilancio in materia di assunzione e ruolo dell’infermiere di famiglia/comunità”.
07 LUG - “Un deciso si della Fials all’istituzione dell’infermiere di famiglia e all’approvazione del provvedimento legislativo, per il suo centrale e strategico ruolo, non potrebbe che avvenire in questa legislatura, se non in quest’anno, per permettere l’attuazione estensiva di quanto previsto nel decreto Rilancio in materia di assunzione e ruolo dell’infermiere di famiglia/comunità”. Così esordisce
Giuseppe Carbone, Segretario Generale FIALS, nel proprio documento propositivo alla Commissione Sanità del Senato per quanto riguarda i Disegni di Legge 1346 e 1751 sull’istituzione dell’infermiere di famiglia.
“Innanzitutto è ovvio e pleonastico che l’infermiere di famiglia/comunità - afferma Carbone - non sia una nuova figura professionale da istituire con le procedure previste dalla legge 43/06 come modificate dalla legge 3/18, bensì la prima attuazione rilevante e finanziata dell’infermiere con competenze avanzate e specialistiche, obiettivo di crescita professionale per le professioni infermieristiche per decenni perseguito con tenacia da questo sindacato, visti gli ostacoli, perlopiù pretestuosi frapposti, e che solo nel recente CCNL del personale del SSN, ripreso anche dal vigente Patto per la Salute, ha avuto la prima previsione di attuazione normativa ed economica e di questo storico risultato”.
“Ne consegue – sottolinea - che l’istituzione dell’infermiere di famiglia/comunità non può che essere un incarico professionale, o meglio di alta professionalità, che permette al professionista infermiere di svolgere ulteriori funzioni più complesse e specialistiche rispetto a quelle già previste e retribuito con la prevista indennità di infermiere esperto o specialista. Quindi si tratta di un’implementazione valorizzata di ulteriori e più complesse e specialistiche competenze che vanno oltre a quelle di base previste dal suo profilo professionale per l’infermiere al quale sia stato attribuito l’incarico professionale di famiglia/comunità£.
“Nel documento propositivo alla Commissione Sanità – conclude Carbone - che si ritiene più esaustiva ed adeguata la formulazione contenuta nel ddl 1751 che affida all’infermiere di famiglia compiti sulla gestione dei processi infermieristici in ambito comunitario e familiare e agisce in stretta collaborazione con il medico di medicina generale, il pediatra di libera scelta e gli altri componenti della rete dei servizi sanitari, secondo strategie integrate”.
07 luglio 2020
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